F1 | Andrea Agnelli non sarà coinvolto in Ferrari

Il nipote dell'avvocato, nell'occhio del ciclone per il caso Juventus, esce dal CdA Exor facendo sfumare ogni possibilità di vederlo in Rosso.

Lo scorso 18 Gennaio Andrea Agnelli ha presentato all’ assemblea di Exor la volontà di non ricandidarsi al ruolo di consigliere del board di amministrazione.

La notizia, figlia del tumulto in casa Juventus, tange il mondo Ferrari per il susseguirsi di voci che vedevano il nipote dell’ Avvocato sempre più vicino ad un ruolo nella gestione della Rossa in F1.

È quindi ovvio considerare salda la coppia Elkann – Vigna, rispettivamente presidente e amministratore delegato per Ferrari.

Addio, sogni di gloria
John Elkann, a destra, e Andrea Agnelli

Conosciamo già la spartizione tra cugini accaduta in seno alla famiglia Agnelli: ad Andrea la Juventus, brand dal taglio prettamente europeo; a John il gioiellino, il marchio più conosciuto al mondo.

Passionale e, probabilmente, spregiudicato Andrea, impegnato nel calcio a rincorrere il risultato sportivo ad ogni costo, specie finanziario.

Riflessivo e taciturno John, presidente dalla dipartita di Marchionne; ha portato il marchio Ferrari a risultati economicamente meravigliosi e sportivamente imbarazzanti.

Un presidente che nelle scorse stagioni ha parlato poco di Gestione Sportiva, non ha fatto sentire lo stesso peso dei suoi predecessori ed ha lasciato alla mercè di un accentratore come Binotto decisioni fuori e dentro la pista.

Al netto che del senno di poi son piene le fosse, è facile spingere la fantasia ad immaginare Andrea Agnelli al timone di una squadra senza capo.

Un presidente sanguigno, alla Montezemolo, di quelli che al lunedì post gara, in caso di errore eclatante, inizia a far partire le telefonate o a far volare teste.

Un Agnelli ai box, mediatore tra la realtà economica ed i sogni di gloria che la Ferrari merita di avere.

Lo stato delle cose

Di certo, non è possibile essere prevenuti nei confronti del rinnovato management del cavallino, con Frederic Vasseur  come Team Principal e Benedetto Vigna direttore GeS de facto, o quantomeno facente funzioni.

Ed un presidente che, se proprio non vuole farsi vedere, abbia almeno la compiacenza di pesare le parole prima di dichiarare il 2026 come l’anno della vittoria, con il suo primo pilota in scadenza nel 2024.