Entriamo nella settimana del GP del Brasile 2022. Facciamo un salto nel passato, quando il GP verdeoro si disputava all’inizio del campionato F1, scoviamo quella che fu una gara per certi versi significativa.
Nel 1993 a trionfare a San Paolo fu Ayrton Senna. Il brasiliano fu accolto da eroe nel GP di casa. Senna vince in rimonta, con tanto di penalità stop and go, grazie anche l’incidente tra Prost e Fittipaldi e la fitta pioggia che poteva solo favorire la leggenda brasiliana.
Tra la festa per la vittoria di Ayrton a ritagliarsi uno spazio importante c’è Alex Zanardi. Il pluricampione ai giochi paralimpici era nel ’93 alla sua terza stagione in F1. Zanardi approdò in Jordan nel 1991 (per sole 3 gare) grazie alle sue prestazioni in Formula 3000.
Purtroppo però il nativo di Bologna non ha mai brillato nella massima categoria. In quell’anno guidava la Lotus-Ford affianco al compagno di squadra Herbert e nel caos del circuito di Interlagos Zanardi sfrutta l’occasione utile per guadagnarsi quello che ancora oggi è il suo unico punto in F1, arrivando sesto, partendo dalla quindicesima piazza. Tanti i ritiri in quel GP a causa della pioggia torrenziale, ma Zanardi si fece trovare pronto nel capitalizzare l’occasione finire addirittura davanti alla Ferrari di Alesi.
Sicuramente una parentesi non memorabile quella di Zanardi in F1. Inglorosiamente è finito nel “dimenticatoio” dei piloti che sono passati in F1, ma la sua carriera è stata rilevante sportivamente per tanti altri motivi.
L’incostanza e la poca confidenza con le monoposto non l’hanno portato lontano. Malgrado tutto questo avvenimento insegna come, in F1, anche nei momenti più complicati si possa riuscire a capitalizzare le occasioni e ritagliarsi un momento importante.
Zanardi a causa di infortunio perse il posto a discapito del portoghese Pedro Lamy utile alla causa per le sue “doti finanziarie”, allontanandosi definitivamente dalla F1 nel 1994 disputando le sue ultime deludenti gare con una Lotus lenta e inaffidabile.