Vettel, un ritiro per nascondere i propri limiti

Sebastian Vettel

F1 – Sebastian Vettel a 35 anni ha annunciato il proprio ritiro dal Circus, l’età in cui il suo grande idolo Michael Schumacher faceva suo il settimo titolo mondiale della carriera, diventando imbattibile prima dell’approdo di Lewis Hamilton. E’ tempo di dedicarsi alla famiglia, dice lui, ma forse il segnale di resa del tedesco è arrivato troppo presto.

Troppo presto perché i suoi due grandi rivali, Fernando Alonso e Lewis Hamilton, hanno più anni di lui e sono ancora in grado di sorprendere il mondo con le loro imprese, che non sempre si traducono in titoli mondiali o vittorie (vedi il caso dell’asturiano) ma nella voglia di misurarsi con gli avversari e anche, perchè no, con compagni di squadra più forti di loro.

Sebastian Vettel, invece, nel corso della sua carriera non ha mai gradito il confronto con i suoi compagni di squadra, soprattutto quando ci sono più forti di lui: è successo con Daniel Ricciardo ed è successo con Charles Leclerc. Infatti, quando Vettel è stato in grado di imporre le sue regole all’interno del team (chiedere a Webber) le cose sono filate (per lui) lisce come l’olio, ma appena qualcuno ha messo in discussione la sua leadership si è allontanato.

Il pilota sbagliato nel posto sbagliato? Forse, visto che dopo la partenza di Vettel i team hanno attraversato una momentanea crisi di risultati, per cui forse in quel momento avrebbe anche fatto bene ad andarsene. Ma il segnale di resa dato da Vettel potrebbe far pensare maliziosamente che i trionfi che ha ottenuto non sono tutta farina del suo sacco o, meglio, si è creato le condizioni perché si arrivasse alla vittoria, scegliendosi un compagno di squadra che non mettesse i bastoni tra le ruote e accentrando su di sè le attenzioni del team. Un po’ come Schumacher ma con una piccola differenza: a disegnare le monoposto del piccolo kaiser c’è stato e c’è un certo Adrian Newey, capace anche di andare oltre il regolamento.

E allora, quale migliore occasione per dimostrare che le critiche che gli sono piovute addosso erano infondate se non in pista? Certo, lo ha fatto e ha anche provato a vincere il titolo con la Ferrari, spalleggiato da un grande amico come Kimi Raikkonen, ma non è bastato. Quel “qui, a casa loro” in radio a Silverstone gli ha portato una sfortuna incredibile… La cosa curiosa è che l’annuncio del ritiro è arrivato praticamente il giorno del compleanno di Fernando Alonso, che dopo essersi ritirato una prima volta è rientrato in cerca di nuove sfide. E nemmeno a farlo apposta gli subentrerà in Aston Martin, subendo a sua volta l’avvicendamento che aveva portato il tedesco in Ferrari. La speranza è che per Vettel valga lo stesso, magari con qualche risultato in più.