F1 – puntata numero 316 di Pit Talk. Ai nostri microfoni dal Corriere della Sera Daniele Sparisci. Anche lui, come molti tra i media e sui social, non si spiega la scelta di Ferrari di moneta le gomme hard.
Il weekend ungherese lascerà degli strascichi importanti. La pausa e il mese di agosto saranno cruciali per capire la Ferrari, come squadra, dove andrà a parare e cos’altro è in grado di fare. A Pit Talk, Daniele Sparisci dal Corriere della Sera ci ha parlato di come la Ferrari abbia sofferto questa inspiegabile scelta strategica a gara in corso.
“La scelta di Ferrari di andare sulle hard l’ho trovata incomprensibile. Una mossa forse dettata dalla paura di andare in marcatura su Verstappen. Poi però devi portarla avanti, perchè il fatto che poi abbiano fermato Leclerc di nuovo per mettergli le rosse distruggendogli la gara è la prova che è stata una scelta fallimentare. Un disastro di dimensioni clamorose.”
Le parole penso rispecchino il pensiero di tutti. La gara di Leclerc è stata distrutta da una scelta incomprensibile, da una strategia inventata probabilmente sul momento. Presi dalla paura di dover per forza coprirsi su Verstappen, non hanno più pensato a quella che probabilmente in origine sarebbe stata la loro strategia. L’implicita ammissione di aver commesso un errore madornale è stato richiamare Leclerc per il terzo pit stop montandogli le soft. Sono pienamente d’accordo con quanto detto da Sparisci, non si può rovinare una gara in cui l’intero team puntava alla vittoria.
“Aldilà che la macchina andasse o no, quello bisogna metterlo in conto, non andava ai soliti livelli. C’è da dire che le prestazioni non sempre sono legate alle condizioni climatiche. Anche in Canada sono andati bene, dove effetivamente faceva fresco. Una spiegazione può essere che hanno preso una direzione sbagliata nell’adattarsi ai cambiamenti climatici. Sainz (in Ungheria) sembrava abbastanza fermo e la sua strategia non sembrava sbagliata.”
Vero che Sainz non andava come al venerdì, la F1-75 sembra patire “il fresco” o comunque i cambiamenti climatici. Questo però non sembrava stesse intaccando il ritmo di Leclerc che con gomma gialla pressochè nuova, stava inanellando dei tempi ottimi, allungando sia su Russell che su Max, mentre era al comando della gara. Questo è stato anche riportato dalle parole dello stesso pilota come scrive il nostro Antonio Granato nel suo articolo.
Mi chiedo allora se effettivamente la macchina sul long run stesse soffrendo rispetto alle dirette rivali o effettivamente è una “copertura” per quanto combinato dal muretto Ferrari. Sicuramente la strategia è sbagliata, perchè la F1-75 e Leclerc non avevano un ritmo da sesto posto, che ancora una volta, non rende onore al lavoro che Charles compie quando si mette al volante della Ferrari.