A Miami la Ferrari non conferma il risultato della qualifica. Prima fila tutta rossa al via e due macchine sul podio. Vince però Verstappen.
La Ferrari nel sabato di Miami aveva illuso si potesse centrare l’impresa. Fare doppietta negli USA sarebbe stato un risultato eccezionale non solo per il campionato ma per il brand che in terra americana, tra Daytona e Sebring – poco lontane da Miami –, ha scritto pagine memorabili della leggenda rossa.
Il sogno è durato pochi giri. Al via Verstappen ha subito passato Sainz (il ferrarista scattava dal lato più sporco) e dopo una decina di giri ha spento le velleità di Leclerc. In quel momento e con quelle gomme la Ferrari non era competitiva quanto la Red Bull. Li si è creato un gap incolmabile.
Nel finale una Safety Car causata da un contatto tra Gasly e Norris ha ravvicinato tutti. Leclerc ha avuto un’opportunità ma la Red Bull ha dimostrato d’esser superiore. Il monegasco, memore di Imola, ragionando in ottica iridata ha fatto la scelta giusta, non esagerare. Sainz completa il podio, si difende dall’attacco di Perez ed è bravo ad evitare un contatto che gli avrebbe davvero ammazzato il morale.
Chi parla di delusione Ferrari esagera. Qui la Red Bull era data per favorita e ha vinto ma la Ferrari ha messo due vetture sul podio. Un buon weekend. Il punto su cui ragionare semmai è un altro.
La rossa ha iniziato il mondiale alla grandissima contando su un valore fondamentale nelle corse, l’affidabilità. Red Bull invece non può dire lo stesso. Il gap che si è creato tra Red Bull e Ferrari è figlio dei due KO subiti da Verstappen a causa di noie della sua RB-18.
Sin qui si sono corsi 5 GP, tre li ha vinti Verstappen due Leclerc. Se la Red Bull si mostra affidabile è la miglior macchina e al momento sembra in piena operazione recupero. In quest’ottica il prossimo GP di Barcellona sarà fondamentale. Qui per tutti ci saranno importanti aggiornamenti, Ferrari deve trovare qualcosa in più in termini di prestazione. E’ ora di aggiornare la F1-75 senza dimenticare che si trova in testa al mondiale in una situazione che va oltre le più rosee previsioni della vigilia. Ma il bello inizia ora, e ora la Ferrari deve di nuovo mostrarsi pronta, l’obiettivo è uno solo. Il titolo mondiale.
Dietro alle prime posizioni c’è stata una bella battaglia tra Russell ed Hamilton. In Mercedes sembra essere tornati all’epoca di Rosberg quando tra compagni di squadra era continua lotta. La differenza è che ora non lottano per vincere ma lottano, o meglio, Russell lotta con tutte le sue forze per dimostrarsi non inferiore ad Hamilton. Ciò pone però dei dubbi. Qual’è ora il vero livello di Lewis?
Il primo GP di Miami, declamato come un mega evento alla Super Bowl, alla fine dal lato sportivo non è stato nulla di chè. La gara se non fosse stata ravvivata da una SC sarebbe stata piuttosto noiosa. Americani in estasi per il contorno, per i personaggi ed il clamore non certo per la qualità del layout della pista francamente già visto e rivisto. Miami è parso un mix tra Jeddah, Baku e Singapore. Insomma l’ennesimo tracciato cittadino fatto da lunghi veloci rettifili e tratti lumaca.
Considerando tutto la spazio a disposizione di poteva fare meglio? Certamente si. Più un tracciato da Indycar che da Formula 1.