F1 | Renato Ronco ricorda Frank Williams

Red Bull Ring, Spielberg, Austria. Saturday 21 June 2014. Claire Williams, Deputy Team Principal, Williams F1, with Sir Frank Williams, Team Principal, Williams F1. World Copyright: Glenn Dunbar/LAT Photographic. ref: Digital Image _89P6501 -------------------- Glenn Dunbar / Williams 2014 FIA Formula One World Championship Austrian Grand Prix 21 June 2014 ©2014 Glenn Dunbar / Williams all rights reserved

Ospite  della  puntata 288 di Pit Talk, Renato Ronco storica voce di TMC Motori. Con noi ricorda Frank Williams.

 

In una domenica priva del sound dei motori è stato fortissimo il rumore emotivo che tutto tutto l’ambiente ha sentito  dentro di sé nell’apprendere la notizia della scomparsa di Sir. Frank Williams. Lo ricorda così Renato Ronco, iniziando con un collegamento alla stagione in cui stiamo vivendo. La lotta tra Verstappen ed Hamilton può da qui in avanti divenire senza esclusione di colpi così come fu quella tra Senna e Prost o quella interna tra Piquet e Mansell in casa Williams nel 1986. L’anno dell’incidente di Frank.

L’anno in cui ebbe l’incidente fu l’anno in cui lui perse il titolo per una lotta interna. Piquet fece una grande guerra a Mansell. Se i piloti non collaborano all’unisono poi succedono quelle cose li. Ecco se i compagni di squadra non collaborano – Bottas in Messico – , il compagno può diventare un avversario.”

Ronco ai nostri microfoni Frank Williams lo ricorda così:

 “Una persona di una sensibilità enorme e di grande simpatia. Viveva la sua triste condizione in maniera serena. Questo era quasi inconcepibile per chi dall’esterno lo vedeva in quelle condizioni . Lo viveva col sorriso, rispondeva a qualunque domanda, accettava ogni intervista privata.

Una volontà straordinaria pensando soprattutto da dove e partito

“ All’inizio quando veniva in Italia per cercare sponsor e contatti, arrivava a Linate, poi sino a Milano ci andava a piedi. Per non spendere i soldi del taxi. Una cosa .. per dire la volontà che aveva e da dove è partito.”

“Poi ci fu quell’otto maggio terribile per lui in cui avvenne l’incidente. Tornava da le Castellet con un suo collaboratore ognuno su una vettura. Giocherellavano  tra Sierra Cosworth. La sua vettura si ribaltò e rimase paraplegico. Non avevano ne cintura ne ovviamente casco. E’ incredibile come la sua serenità nel riprendere il lavoro con la tranquillità più assoluta. Con l’intelligenza che si ritrovava riuscì a gestire la squadra per molto tempo. Dopo il suo incidente conquistò 6 titoli mondiali piloti.

“Personaggio che ha dato molto alla Formula 1. Parlando con lui ti trovavi in imbarazzo. Ti rendevi conto delle sue condizioni ma lui piano piano parlando ti faceva dimenticare delle sue condizioni. Diventava un colloquio simpatico ed empatico.”