La Formula 1 sbarca per la prima volta in Arabia Saudita. E’ il penultimo round di un mondiale ancora in bilico tra Verstappen ed Hamilton. E’ la prima gara senza Frank Williams.
E’ la prima volta che la Formula 1 sbarca in Arabia Saudita. Il Circus correrà così questo week end sul velocissimo tracciato cittadino di Jeddah, novità assoluta. La pista, velocissima, come su ogni cittadino vedrà le monoposto sfiorare le protezioni.
Il tema del GP è in assoluto la lotta iridata. Max Verstappen ha un vantaggio di 8 punti su Hamilton che però da ormai un paio di GP è in rimonta e può contare su una monoposto che sembra più performante rispetto alla Red Bull.
Jeddah è una novità per tutti. Wolff ha dichiarato di poter disporre di una potenza enorme, la Mercedes di Hamilton monterà la powerunit del GP del Brasile. Wolff fa bene a ricordarlo in una battaglia che è fatta anche di dichiarazioni strategiche. Honda infatti ha un motore con più di quattro GP sulle spalle e da diverse gare sta correndo in difesa.
Potrebbe accadere anche qui. L’alternativa sarebbe quella dell’utilizzo di una penalità per partire con almeno 5 posizioni di ritardo contando però sul massimo della potenza disponibile. Jeddah è facile che sia un passaggio e non un machball per Verstappen. L’ultimo appuntamento di Abu Dhabi sarà quello decisivo.
La Formula 1 si ritrova in pista dopo la notizia della scomparsa di Frank Williams e lo fa proprio in Arabia Saudita la terra che attraverso un fondo arabo permise a Williams di spiccare il volo nella massima serie dell’automobilismo mondiale.
Con Frank Williams se ne va l’ultimo Baluardo attivo della Formula 1 di un tempo. Quella Formula fatta dal coraggio, dalla determinazione e da quel pizzico di follia tipica dei grandi imprenditori del mondo delle corse. Capofila di tutti Enzo Ferrari.
Tornado alla gara Verstappen provoca Hamilton: “L’importante è vincere il mondiale e diventare Campione del mondo. Non importa quanti titolo vinci dopo. Io sto lavorando per diventare campione.”
In Ferrari l’aria è quella degli ultimi giorni di scuola. L’obiettivo era il terzo posto il quale sembra essere al sicuro dalle ambizioni McLaren. Binotto al riguardo è stato chiaro. “L’obiettivo era il terzo posto. Da metà stagione in poi non abbiamo più sviluppato la macchina”.
Su una cosa siamo d’accordo con lui. “Non vediamo l’ora che finisca questo campionato” -consapevoli aggiungiamo noi- che quello del prossimo anno sarà quello della verità per tutta la Gestione Sportiva.
Parole che non fanno sperare in uno scatto d’orgoglio per provare almeno a vincere un GP. Tutto, come promesso, è rivolto al 2022.