F1 | 1990 | Brasile: l’amore è eterno finche dura

Anteprima storica del GP del Brasile che si disputerà domenica sullo storico circuito di Interlagos, alle porte di San Paolo. Oggi riviviamo ciò che accadde nel 1990.

 

| a cura di Federico Sandoli

Nella stagione 1990 a contendere il titolo ad Ayrton Senna, sono la Ferrari e la Williams. Nella prima gara il campione brasiliano, riesce a vincere nonostante la resistenza di un arrembante Jean Alesi con una straordinaria Tyrrell, mentre Prost deve arrendersi alla sua Ferrari.


I due contendenti si danno appuntamento in Brasile. Il pubblico brasiliano attende festoso il suo campione che non ha mai vinto sull’asfalto amico e proprio in quella stagione conta di rompere la tradizione negativa.

 

Le qualifiche ci regalano una prima fila tutta McLaren. Ayrton già detentore del miglior crono, esce a cinque minuti dalla fine e, sospinto dal tifo sugli spalti e da una guida sopraffina, distanza il proprio team-mate di circa sei decimi.


Le Ferrari sono in terza fila. Mansell promette una corsa tutta d’attacco, mentre Prost è certo di arrivare sul podio. Allo scattare della gara, alla famigerata prima curva, si verifica una collisione tra Alesi, Nannini e De Cesaris ma il trambusto dovuto alla collisione non distrae il pubblico dalla lotta di testa.


Boutsen con la Williams scavalca presto Berger e in seconda posizione prova ad avvicinare Senna.


Prost, sornione, si avvicina a Berger e con un bellissimo sorpasso alla prima curva, scavalca l’austriaco e va a conquistare il terzo posto. Mansell, non a suo agio con le gomme, decide di fermarsi a cambiarle rientrando in nona posizione ma decisamente più veloce di chi lo precede.


Boutsen non riesce ad avvicinare Senna, dal muretto gli dicono di rientrare per anticipare la sosta e provare una strategia alternativa. Il belga sottovaluta i freni della sua macchina e arrivando lungo nella propria piazzola distrugge il proprio musetto contro le gomme impilate nel suo box. Un episodio molto singolare. 


In testa alla corsa Prost prova a mettere pressione a Senna con qualche giro veloce, riuscendo a portarsi a meno di dieci secondi dall’odiato brasiliano. Il campione carioca risponde ai giri con prestazioni sul giro eccezionali, dalla tribune i tifosi lo spingono e il brasiliano risponde arrivando alle spalle della Tyrrell di Nakajima.


Prost con la Ferrari si avvicina sempre più, Senna decide di forzare il passaggio del giapponese ma andando a impattare il musetto della sua McLaren, danneggiandolo. Con la macchina claudicante il brasiliano deve ricorrere ai box perdendo tempo e la leadership della corsa. Il pubblico ammutolito non crede ai suoi occhi ma appena rientra in pista torna a spingere il brasiliano.

 

 

L’urto contro la Tyrrell ha rovinato non solo il muso ma anche il fondo della McLaren numero 27 che, nonostante gli sforzi, niente può per raggiungere la testa della corsa. Anzi, si ritrova ad essere terzo ma troppo lontano dal compagno Berger per sperare di ricevere il secondo posto in “regalo”.


Mansell, quarto, decide di accontentarsi e non prova ad avvicinare Senna che alla fine si deve accontentare dell’ultimo gradino del podio ma con l’odiato Prost su quello più alto. A casa sua. Un bel fastidio.


Il francese conquista il primo successo con la Ferrari. Nell’aria sembra che stia per nascere un sodalizio eterno, tanta era la fiducia di quel giorno. Ma basteranno pochi mesi per trasformare il rapporto in una sopportazione che porterà poi a un divorzio burrascoso. Ma questa è un’altra storia.