F1 | Vandone, Resta in Haas per motivi di budget-cup

L’approdo di Simone Resta in Haas dal 1 gennaio 2021 ha lasciato molti dubbi tra appassionati e addetti ai lavori. Chi lavorerà al progetto Ferrari 2022? Ci sarà l’innesto di qualcuno dall’esterno? Fabiano Vandone è intervenuto sull’argomento.

di Francesco Svelto |

 

Prima in Ferrari, poi in Alfa Romeo (alias Sauber), poi di nuovo in Ferrari nel 2019, poi spostato in Haas. Non c’è stata molta stabilità – almeno per quanto riguarda la location di lavoro – per Simone Resta nell’ultimo periodo. Tuttavia nei giorni scorsi vi è stata annunciata l’ufficialità del suo passaggio alla Haas, team satellite di Ferrari e alleato politico nei vari corridoi decisionali.

Un passaggio che ha lasciato molti dubbi in appassionati e addetti ai lavori. Perché Resta, oltre ad aver firmato la vettura 2021 (o per meglio dire, le modifiche – limitate – del progetto 2020 che finiranno sulla vettura 2021) sarebbe dovuto essere anche il principale artefice, fronte telaio, del progetto 2022.

Ma cosi non sarà. O almeno non direttamente.

Fabiano Vandone ci da una chiave di lettura che prevede la distribuzione del carico di lavoro da parte dei grandi team che inizieranno a ragionare un po’ come un gruppo (quelli che potranno farlo) all’interno della logica di una riduzione dei costi e di distribuzione e condivisione del carico di lavoro:

“Si può pensare a tutto ma non siamo all’interno della Ferrari e non conosciamo le dinamiche. Secondo me dobbiamo entrare in una logica di budget-cup. Se oggi un team può spendere anche 500 milioni, dal 2021 si impone che non si possa spendere più di 145 e via via scalando verso cifre anche minori. Ciò significa che un top team si troverà ad usare un terzo del budget attuale.

Si devono quindi attuare due nuove strategie: la prima è un team che deve iniziare una collaborazione con altri team satellite, come Mercedes con McLaren e Aston Martin, per condividere dati che devono essere a carico di più team. La Ferrari inizia a pensare ad Alfa Romeo e Haas come team che possono inventarsi un flusso di lavoro completamente nuovo, ovvero proattivi nello scambiare tecnologia con Ferrari stessa ma anche per distribuire carichi e costi di lavoro.

Una eccellenza come Simone Resta forse ha già terminato la progettazione del nuovo retrotreno Ferrari 2021 e quindi si può spostare su Haas per iniziare il lavoro 2021-2022. In questa logica, Resta diventa molto più importante in Haas anche per permettere lo sviluppo del progetto Ferrari 2022. Resta, quindi, non ha chiuso con Maranello ma resta al servizio del gruppo Ferrari.

Arrivo di nuovi tecnici? In F1 non inventi niente. I regolamenti degli ultimi sette anni stanno costringendo gli ingegneri a scoprire le aree grigie per migliorarsi, bisogna essere un passo avanti ai tecnici federali… ma dove non si inventa niente ci vuole ricerca tecnologica. Ferrari è all’avanguardia su questo. Si avvale di aziende esterne, ha internamente risorse e competenze. Serve solo indirizzare al meglio questa ricerca tecnologica. Non serve il grande nome che fa rivoluzioni ma solo delle competenze che sappiano canalizzare meglio il potenziale che è già all’interno.

Arriveranno nomi nuovi, uno certamente in ambito power-unit, il motore SuperFast dell’anno prossimo ha già deliberato una nuova tecnologia e proviene tutta dall’interno di Maranello. Non dobbiamo aspettare un grande nome che di colpo porti 50 cavalli perché cosi non sarà.”

Francesco Svelto