Tacuma Sato conquista la 500 miglia di Indianapolis per la seconda volta a 43 anni. Ancora sfortuna per Fernando Alonso che chiude 21°
Domenica si è corsa la gara più famosa del mondo, la mitica 500 Miglia di Indianapolis. Per la prima volta a porte chiuse – causa emergenza Covid- privata di quella cornice di pubblico da 400 mila spettatori che contribuisce a renderla uno spettacolo unico al mondo non ha deluso le attese. Le monoposto qui raggiungono velocità monstre vicine ai 400 Km/h, i colpi di scena sono garantiti.
E’ giusto ricordare quanta Italia c’è in questa categoria. Tutte le monoposto sono di Dallara, una grande eccellenza italiana nel mondo. Dallara anche qui è garanzia di performance e sicurezza per delle macchine che sugli ovali americani a causa della velocità e delle inesistenti vie di fuga spesso sono spesso protagoniste di terribili carambole.
A vincere l‘edizione numero 104 di Indianapolis è stato Tacuma Sato ex pilota di Formula 1, da sempre legato ad Honda. Il giapponese tra l’altro conquista Indy per la seconda volta all’ età di 43 anni. Un traguardo di tutto rispetto. In gara anche Fernando Alonso, dal prossimo anno di nuovo in Formula 1 con Renault, che non è riuscito però ad andare oltre al 21° posto.
Tacuma Sato è stato in Formula 1 dal 2002 al 2008. 6 anni in cui ha collezionato 92 GP tra Jordan, BAR e Super Aguri. Tutte scuderie legate alla motorizzazione Honda per cui Sato è da sempre uno dei piloti più rappresentativi in Giappone.
Miglior piazzamento in Formula 1 il 3° posto al GP d’Europa del 2004 con la BAR. Decisamente più performante la sua seconda vita da pilota Indycar. Al di là dell’oceano Sato ci corre dal 2010, per lui 4 vittorie e 151 GP. Proprio negli ultimi 4 anni il grande salto. Non sono i piazzamenti nel campionato a contare per il prestigio della carriera ma l’aver centrato per due volte la gara più importante.
Una vittoria a Indianapolis, in questo caso due, davvero spostano il bilancio di una carriera. Sato sarà ricordato per queste due vittorie e non per le altre, conquistate e future, nella categoria americana. In Giappone è già un mito.
Proprio per il prestigio di questa corsa Alonso tenta da anni di inseguire il suo personale sogno di tripla corona. Montecarlo, 24 ore di Le Mans, Indianapolis. Sin ora solo Graham Hill ci è riuscito. Alonso dimostra come questa specialità sia difficile e diversa da concetto di gara che in europa conosciamo.
Non è detto che un ottimo pilota di Formula 1 possa imporsi ad Indy e viceversa . Sono due modi di correre opposti, velocità assoluta in Indy costanza e gestione in Formula 1. Serve sempre il mezzo e Alonso poche volte ha avuto fortuna.
Non avesse litigato così forte con Honda …