A Pit-Talk si torna a parlare dell’episodio Leclerc-Verstappen e della decisione dei commissari di gara. Turrini: “Se a Verstappen fosse stata tolta la vittoria, ancora una volta si sarebbe fatto un torto allo sport”. Budel: “Andava utilizzato lo stesso metro di giudizio del Canada”
di Chiara D’Agostino
Dai duelli Fangio-Ascari, a quelli tra Hunt e Lauda o Senna-Prost passando per Schumacher e Hakkinen su su fino ai giorni nostri…in fondo se siam qui a parlarne è proprio perché la Formula 1 senza i suoi infuocati ruota a ruota, senza le sue sportellate o senza i suoi sorpassi “da straccio di licenza” diciamolo, sarebbe poco più che una sfilata della domenica.
Il primo luglio del 79, a Digione, nel GP di Francia andava in scena uno dei più accesi duelli della F1. Di quelli che ancor’oggi si citano quando si vuol rendere davvero bene l’idea.
A quarantanni esatti da quel celebre Villeneuve-Arnoux, che per molti versi e numero di sorpassi e controsorpassi mi ricorda quell’altrettanto adrenalinico finale di gara tra Rossi e Lorenzo nel GP della Catalogna del 2009, siamo qui a dibattere e ad arrovellarci se il duello di domenica al GP d’Austria tra Verstappen e Leclerc possa essere considerato lecito o meno. Probabilmente se Gilles fosse qui si farebbe solo una grossa risata considerando quanto se lo sudò quel secondo posto che per tutti valse più di una vittoria.
Nella puntata numero 184 di Pit-Talk abbiamo strappato qualche considerazione ai nostri ospiti su quanto accaduto in curva 3 a tre giri dalla fine tra Verstappen e Leclerc di quell’intenso – e direi finalmente – accesissimo GP d’Austria.
La Fia, con un comunicato non proprio puntuale, ha deciso di non punire Verstappen e di considerare normalissima dinamica di gara quella avvenuta tra il pilota Red Bull e Charles Leclerc.
La mossa non esattamente gentile di Max Verstappen ai danni del pilota Ferrari unita alla decisione della Fia hanno, manco a dirlo, scoperchiato il vaso di Pandora e lo scatolone dei ricordi – neanche troppo lontani – dato che il riferimento ai fatti del Canada era quantomai inevitabile.
Il primo dei nostri ospiti, il giornalista Luca Budel a cui lo abbiamo chiesto infatti non ha dubbi:
“Dopo aver penalizzato Vettel in Canada avrei penalizzato Verstappen in Austria. O non avrei penalizzato Vettel in Canada, anche se sono due fattispecie diverse: in Canada era partito tutto da un errore di Vettel, qui si è trattato di un’entrata aggressiva da parte di Verstappen che ha ostacolato Leclerc. E’ stato accompagnato fuori pista. C’è stata un manovra di disturbo. Poi lo spettacolo è bello ma chi è chiamato a decidere deve avere più obiettività e più serenità di giudizio.”
D’accordo con la decisione dei giudici stavolta è invece il maestro Leo Turrini che in quella di Verstappen non vede altro che “una normale manovra al limite, com’è giusto che sia in Formula 1“ ma non manca di sottolineare quanto sia stata invece fuori luogo la presa di posizione degli steward nel GP del Canada “sottraendo di fatto la vittoria a Vettel conquistata in pista, così come conquistata lo è stata domenica quella di Verstappen”.
Quel che è certo è che in una Formula 1 sempre più decisa da camicie bianche, da cavilli su carta intestata più che sull’asfalto, di gare come quelle di domenica ne abbiamo davvero un assoluto bisogno.
Chiara D’Agostino