F1 | Donnini: “Togliamo a Vettel i galloni da capitano!”

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Ospite della puntata #187 di Pit Talk, l’ex direttore di Autosprint ha espresso un parere piuttosto netto su Sebastian Vettel e sulle strategie che la Ferrari dovrebbe mettere in campo nella gestione piloti, data l’ormai interminabile sequenza di svarioni del quattro volte campione del mondo tedesco.

di Filippo Toffanin

“Una sarabanda di errori insopportabile”. Così Mario Donnini ha definito l’hannus horribilis di Sebastian Vettel, il cui picco iniziale ebbe luogo proprio nella gara di Hockenheim dello scorso campionato. Dopo il tamponamento ai danni di Max Verstappen nel GP di Silverstone il dibattito sul pilota di Heppenheim si è riacceso prepotentemente, in seguito anche alle dichiarazioni di Luca Baldisserri rilanciate poi dalle testate giornalistiche di mezza Europa.

“Vettel come persona è simpatico, un bravo cristiano”, ha introdotto Donnini, “ma stiamo parlando del pilota di punta della squadra più leggendaria della storia dell’automobilismo: qualcosa devi fare”. La fragilità psicologia del tedesco è ancora una volta nel mirino dell’ospite della trasmissione:

Il suo problema è che è diventato vulnerabile nei momenti di bagarre, quando è sotto pressione sbaglia. Nelle fasi di sorpasso poi è un errore dietro l’altro. Se parte da solo e se ne va, se non è sotto pressione, è anche probabile che riesca a vincere.

L’esperto giornalista non ha mancato poi di respingere l’accusa di coprire i malanni della scuderia attaccandone il suo alfiere.

“Mi dicono: te la prendi con Vettel perché non vuoi prendertela con la squadra. Non è assolutamente così, quest’anno in più di un GP la Ferrari ha bidoneggiato. Stranamente però, le volte in cui stava vincendo lo faceva con Leclerc. Quando la fuga ha provato a farla Vettel in Canada, la cavolata l’ha fatta“.

Quale può essere quindi la cura a questo male oscuro che sembra attanagliare l’ex Red Bull? Anche qui Donnini propende per soluzioni radicali:

“Non cacciamolo via, non facciamo queste cose calcistiche che appartengono ad una cultura di provvedimenti biblicamente cattivi: togliamogli i galloni da capitano“.

Sotto accusa anche la gestione delle strategie da parte della scuderia:

Fanno tattiche differenziate per non avere il problema di gestire i sorpassi in pista. Le strategie buone le ha sempre avute Vettel, Leclerc ha avuto quelle peggiori per tutta la prima parte del campionato”.

Gli appuntamenti imminenti (Germania ed Ungheria) potrebbero essere cruciali per la stagione – ed il futuro – del tedesco:

Le prossime due piste sono favorevoli al Cavallino, ci si aspetta un segnale importante da Vettel. Spero sia una crisi passeggera, alcuni piloti ce l’hanno a trentasei, trentasette anni… lui a trentuno”.

La salvaguardia di una carriera, a volte, passa anche da periodi di decantazione, di ridotte pressioni. D’altronde, come chiude lo stesso Donnini, “nei periodi in cui era grasso, si faceva le infiltrazioni o non andava d’accordo con Ferlaino anche Maradona partiva dalla panchina”.

Filippo Toffanin