F1 | Monza: nubi all’orizzonte di natura economica e politica

Il Gran Premio d’Italia a Monza di nuovo a rischio, dopo le recenti dichiarazioni del Presidente ACI Angelo Sticchi Damiani e l’ultima presa di posizione dei Movimento 5 Stelle.

di Giulio Scaccia

Il circuito di Monza è un patrimonio  italiano e non solo: fa parte della storia della Formula 1 e di tutto il motorsport.

Ai Caschi d’Oro di Autosprint, organizzati insieme all’ACI, ha parlato Sticchi Damiani:

ACI ha già fatto uno sforzo pazzesco per firmare un impegno dal 2017 al 2019, adesso il primo obiettivo è sottoscrivere il contratto per altri 5 anni. Oggi registriamo il sostegno della Regione Lombardia, determinate dal punto di vista politico. Avere l’ente al nostro fianco, ci dà forza ci incoraggia, ci sostiene. La trattativa con Liberty Media è complessa, in questo momento siamo abbastanza lontani tra domanda e offerta. E in più c’è il tema dei lavori, da fare entro il 2022, l’anno in cui l’Autodromo compirà 100 anni e bissona portare la struttura a quello che merita di essere. Non deve essere soltanto il santuario della velocità, non deve essere solo un monumento storico, ma deve essere un autodromo moderno, l’orgoglio dell’Italia. Monza è un vanto, riconosciuto da tutti come fiore all’occhiello.

Tema economico, con una trattativa difficile con Liberty Media e nel futuro prossimo una rivisitazione del lay out della pista. Si sta parlando di togliere una chicane (probabile o la prima o la seconda) e rivisitare il raggio della seconda di Lesmo.

La modifica lascia dubbi, in quanto, oltre al costo, eliminerebbe una delle due opzioni di sorpasso a Monza e renderebbe il tutto meno sicuro, considerando la velocità che le vetture possono raggiungere. Sono più sicure di un tempo, è vero, ma anche le velocità sono maggiori.

A complicare la questione anche un tema politico. Come riportato da motorsport.com, in regione Lombradia è stato presentato una mozione firmata  da Nicola De Marco, assessore pentastellato, che punta a cancellare il contributo regionale di 5 milioni euro per 5 anni stanziato a supporto del GP d’Italia. Ecco il testo: “Si ritiene che soggetti pubblici non debbano pagare un privato per salvare il GP di Monza con i fondi pubblici, e ciò nonostante l’evento possa contare su miliardi di euro di pubblicità da parte di sponsor privati. Un aiuto inopportuno considerato che i soldi dei cittadini impegnati potrebbero essere indirizzati verso utilizzi più necessari”.

Nota: i denari non vanno ad un soggetto privato ma ad un soggetto pubblico, che è l’ACI; la pubblicità non è questione di miliardi (magari) ma di milioni che vanno nelle casse della FOM. Scarsa precisione quindi su un tema delicato. Inoltre l’organizzatore, nel caso di specie ACI, ha come unici proventi la vendita dei biglietti; inoltre c’è un indotto per il territorio che, come una volta ha ricordato ai nostri microfoni con la consueta precisione Uberto Selvatico Estense, Presidente di Formula Imola, è una sorta di piccola olimpiade.

E a tal proposito Imola? I rapporti con Liberty Media sono ottimi e qualcuno un po’ malizioso potrebbe pensare che il comune, dopo le ultime elezioni, è a guida 5 Stelle. Noi riteniamo che il tema sia solo di natura organizzativa ed economica, considerando lo spessore delle forze in campo.

Che si apra una nuova partita per il Gran Premio d’Italia tra Monza e Imola? Il nostro auspicio è che venga fatto tutto il possibile per mantenere la Formula 1 in Italia.