Francia: Ferrari, mea culpa di Vettel per l’incidente

La Ferrari ha chiuso a podio il Gran Premio di Francia a Le Castellet, il primo di tre appuntamenti iridati in quattordici giorni. E’ di Raikkonen la prestazione più positiva mentre Vettel – quinto al traguardo – ha causato un incidente al via che ha coinvolto anche Bottas e che ha compromesso la gara. Difficile, però, capire se senza questo episodio il tedesco avesse potuto chiudere davanti a Lewis Hamilton al traguardo.

di Francesco Svelto |

 

Per parlare o scrivere di Ferrari al Gran Premio di Francia, si deve per forza disquisire sull’episodio che ha segnato l’intera corsa. E’ indubbiamente la partenza l’episodio chiave per la gara di Vettel, con il tedesco protagonista di un ottimo spunto e di un allungo potente, con addirittura la possibilità di superare Hamilton. Ma proprio quando l’inglese si trova ad impostare la prima curva – affrontandola con una traiettoria molto interna – il tedesco è forse preso alla sprovvista e nel tentativo di superare Bottas, alla sua destra, blocca leggermente la sua anteriore destra e centra proprio il finnico della Mercedes. Per Vettel l’incidente comporta la rottura dell’ala anteriore e un pit-stop al primo giro per rimediare i danni. Grazie alla safety car, uscita a causa dei detriti di questo e altri incidenti, Vettel si ritrova in fondo al gruppo.

Vi proponiamo sotto il video dello start.

https://youtu.be/Uf08CIq-2uw

Si potrebbe discutere tanto di questo incidente, sulle eventuali responsabilità, ma ci ha pensato subito dopo la gara lo stesso Seb Vettel ad accollarsi le colpe dell’episodio, con una onestà intellettuale che è difficilmente riscontrabile nei piloti di ultima generazione. Causato l’incidente e scontata la relativa penalità – cinque secondi al secondo pit-stop – la storia di questo episodio va in archivio e con essa buona parte della storia della gara stessa.

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Kimi Raikkonen, dal canto suo, ha portato a casa una gara positiva, in controtendenza sia a tutto il weekend canadese sia alla giornata di ieri, quando ha commesso errori decisivi nei momenti clou delle qualifiche. Il finnico della Ferrari – dopo i fatti del via che hanno creato una certa confusione tra i piloti – ha volato, mostrando che le prestazioni Ferrari viste nelle prove libere non erano un fuoco di paglia ma una competitività concreta. Soprattutto con le Pirelli Supersoft, esattamente come venerdì, il passo di Raikkonen gli ha permesso di avvicinarsi alle posizioni che contano, arrivando addirittura a sfidare e battere Ricciardo – in difficoltà per problemi alla sua ala anteriore – per il podio.

In generale la Ferrari ha sfoggiato al Paul Ricard una prestazione assolutamente dignitosa. Sarebbe stata sufficiente per battere Hamilton, almeno con l’alfiere di punta? Difficile avere la controprova, a parere di chi scrive forse no. Lo stesso Vettel si è mostrato dubbioso a fine gara alla domanda dell’intervistatrice di una emittente straniera ma la sensazione è che sullo storico circuito francese, la Mercedes avesse qualcosa in più, grazie anche all’ormai ribattezzato motore in versione 2.1, ossia la seconda evoluzione aggiornata per limitare i problemi di affidabilità riscontrati prima del Canada.

Si viaggia verso l’Austria e poi verso Silverstone per quella che possiamo definire la prima three-back-to-back della storia della F1. In soli quattordici giorni, infatti, Francia, Austria e Inghilterra saranno le country protagoniste di questo bollente inizio estate della F1. La Ferrari, già a Zeltweg, è chiamata a ridurre i 14 punti di svantaggio che da oggi pesano sulle spalle di Vettel in classifica piloti.

 

Francesco Svelto