Un GP di Francia a due volti per la Red Bull. Max Verstappen è giunto secondo dietro a Hamilton, mentre Ricciardo ha perso il podio sul finale di gara a vantaggio di Raikkonen. Ora tra sette giorni c’è la gara di casa al Red Bull Ring.
In casa Red Bull bene ma non benissimo questo GP di Francia. Se da un lato del box c’è la soddisfazione per il secondo posto ottenuto da Max Verstappen, dall’altra parte c’è la consapevolezza di un podio perso a pochi giri dal termine con Daniel Ricciardo.
Insomma una Red Bull a due volti quella vista al Paul Ricard. Max Verstappen è stato molto bravo allo start nel tenersi fuori dai guai in seguito al contatto tra Vettel e Bottas. Poi l’olandese è sempre stato li dietro ad Hamilton, senza mai poter impensierire l’inglese della Mercedes.
Anzi sotto la bandiera a scacchi il distacco finale di “MadMax” da Hamilton è stato solo di sette secondi, a dimostrazione di come continui a crescere la RB14 in qualsiasi tipo di pista. Certamente il Paul Ricard non rientrava tra i circuiti che più si potevano adattare alla monoposto di Milton Keynes, invece la vettura inglese ha dimostrato anche qui di potersela giocare quasi alla pari con Mercedes e Ferrari.
Discorso differente per quel che riguarda Daniel Ricciardo, con l’australiano che ha perso il podio nel finale di gara a favore di Kimi Raikkonen. Bisogna dire però che Ricciardo ha avuto un problema sull’ala anteriore della sua RB14, condizionando in negativo lo stint finale del pilota Red Bull.
Al rientro dal suo pit-stop Ricciardo si è trovato dietro la Ferrari di Vettel, ma qualche giro più tardi grazie anche a gomme più fresche rispetto a quelle del ferrarista non ha avuto particolari problemi nel sopravanzare Vettel per il terzo posto. Poi come detto in precedenza, Ricciardo nulla ha potuto contro un Raikkonen velocissimo con la sua Ferrari, equipaggiata con la mescola super-soft. Senza l’inconveniente tecnico l’australiano avrebbe mantenuto tranquillamente il suo terzo posto, e forse avrebbe lottato con Verstappen per la seconda posizione.
Prima del problema all’ala anteriore il passo che stava tenendo Ricciardo era molto simile a quello della Mercedes di Hamilton, anzi, a tratti l’australiano era il più veloce di tutti dopo il pit-stop. Quindi in casa Red Bull c’è da essere ottimisti per le prossime gare, e tra soli sette giorni ci sarà subito il GP di casa in Austria.
La pista del Red Bull Ring potrà ben risaltare le caratteristiche tecniche della RB14, in particolar modo la seconda parte del circuito caratterizzata da lunghi curvoni dopo serve molto downforce. Già lo scorso anno con una Red Bull meno competitiva rispetto a quella di quest’anno, Ricciardo centrò un podio insperato dietro a Bottas e Vettel.
In casa Red Bull con entrambi i loro piloti punteranno a rompere le uova nel paniere sia alla Mercedes che alla Ferrari, con la scuderia anglo-austriaca che è ancora in piena corsa per il titolo mondiale. L’unico punto interrogativo sarà la performance della power-unit Renault (Tag Heuer ndr), che equipaggia entrambe le RB14.
Dopo l’annuncio della partnership Red Bull-Honda dal 2019, siamo sicuri che Renault continuerà a dare il supporto tecnico necessario al team di Mateschitz sino al termine di questa stagione? La Red Bull se lo augura per poter continuare a lottare per i titoli, ed una lotta a tre tra Mercedes, Ferrari e Red Bull non può che giovare all’interesse del campionato.
Alberto Murador