Luca Budel è stato tra gli ospiti della puntata n°122 di Pit Talk, andata in onda ieri. Il responsabile della sezione motori di Mediaset ha criticato il regolamento 2018 sul fronte power unit.
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Secondo Budel l’utilizzo di tre power-unit a stagione comporterà un cospicuo innalzamento dei costi, perchè se da un lato ci sarà un risparmio utilizzando solo tre unità a stagione, dall’altro lato i costruttori dovranno spendere molto di più, nella ricerca dei materiali per garantire l’affidabilità di questi motori.
” Dicono (quelli della FIA, n.d.r.) che tre motori per tutta la stagione porterà ad un risparmio dei costi, invece per renderli affidabilissimi le squadre dovranno spendere molto di più già di quello che spendono ora!”
Il giornalista di Mediaset fa un chiaro riferimento a come Mercedes e Ferrari per esempio, dovranno lavorare sulle prestazioni delle power unit, ma con un occhio di riguardo all’affidabilità, con un conseguente innalzamento dei costi di sviluppo e progettazione.
Poi Budel si è espresso sul fatto delle penalità relative alle sostituzioni delle power-unit, che vanno a danneggiare il singolo pilota, oltre che la scuderia, falsando di fatto quelli che potrebbero essere i risultati reali in pista. Si va a colpire si la monoposto della scuderia che sostituisce la power-unit, ma effettivamente quello che ci rimette di più senza particolari colpe è il pilota.
Forse da questo punto c’è la necessità di cambiare il regolamento, poiché le prestazioni delle monoposto attuali sono “falsate” da diversi vincoli tecnici, come appunto la durata di ben sette GP nel 2018 per ogni singola unità ibrida. Il caporedattore della sezione motori di Mediaset ha ribadito che dall’era di Schumacher sono stati introdotti regolamenti sempre più complessi per cambiare le gerarchie al vertice, eliminando il dominio Ferrari, poi con un’introduzione del regolamento 2009 c’è stato il dominio Red Bull per quattro anni.
Poi con l’arrivo dell’era power unit dal 2014 c’è stata una supremazia tutta Mercedes, che come casa automobilistica era chiaramente avvantaggiata rispetto alla concorrenza nello studio dei motori ibridi ha affermato Budel.
In pratica ci vorrebbe un regolamento molto meno complesso e più stabile di quello attuale, più facile da interpretare sia dai tecnici che dagli appassionati.
E non con l’approvazione di nuove norme tecniche imposte dalla FIA che da un decennio a questa parte hanno portato ad un’innalzamento dei costi da una parte, e dall’altra di non dar scampo ai team svantaggiati.
Perchè al giorno d’oggi se il progetto di un motore o power unit che sia, parte sbagliato, con l’attuale regolamento fatto solo di restrizioni e vincoli non viene data la possibilità di recuperare il gap. Rovinando il fascino che ha sempre contraddistinto la F1 sino a qualche tempo fa.
Alberto Murador