GP Giappone: quando Il circus era all’ombra del monte Fuji

Il Gran Premio del Giappone si corre oggi sulla moderna pista di Suzuka, ma nel passato ha scritto pagine epiche all’ombra del monte Fuji.

Il gp del Giappone venne inserito la prima volta in calendario nel lontano 1976 e, per gli eventi che lo caratterizzarono, fu subito chiaro come il misticismo e il mistero tipico della terra del sol levante avessero caratterizzato la massima formula.
L’edizione del 1976, partita in ritardo a casua del maltempo che flagellava il circuito, passò alla storia per il rifiuto di Lauda a continuare. La scelta del campione austriaco mise in discussione non solo la sua leadership nel campionato, che perse per un punto, ma anche la sua posizione in seno alla squadra che non lo vedeva più come lo spietato calcolatore di risultati che lo aveva portato alla conquista del titolo l’anno precedente, ma com un ex pilota con la testardaggine di non volerlo accettare.

L’anno successivo Lauda, fresco campione del mondo, non c’era. I dissapori chela Ferrari lo avevano portato a un divorzio anticipato dalla scuderia italiana che al suo posto ingaggiò un giovane promettente: Gilles Villenueve.
Durante la gara Villeneuve con la sua Ferrari entrò in collisione con la Tyrrel di Peterson. La poca esperienza del canadese della Ferrari e la malizia dello svedese della Tyrrel furono i motivi dell’incidente che vide la Ferrari letteramente volare in una zona proibita della pista dove fatalmente c’era del pubblico, nonostante il divieto. Purtroppo quattro persone morirono: il fatto scatenò una ridda di polemiche e di accuse contro il pilota della Ferrari che da li a qualche mese sarebbe diventato il fidanzato dell’Italia motorista.

Dal 78 al 87 il Gran Premio non si svolse. Nell’ 87 il gran premio tornò in calendario ma a Suzuka, pista della Honda, protagonista in Formula 1 con la Lotus guidata da Senna.

L’ingresso nella massima formula della Toyota, comportò l’idea di un alternanza del Gran Premio del Giappone tra Suzuka e in circuito del Fuji rinnovato nel suo lay out. I due colossi dell’industria automobilistica giapponese si accordarono per l’alternanza a partire dal 2009 con la concessione da parte dell’Honda di organizzare le edizioni 2007 e 2008 sul rinnovato circuito del Fuji. Finalmente nel 2007 il gigante innevato tornò a troneggiare sui bolidi di F1.

E subito la legge del Fuji s’impose subito. Nel 2007 il gran premio si svolse sotto una pioggia battente, sembrava che il fantasma del 76 fosse riapparso, e la Ferrari, in lizza per il titolo con Raikkonen, si giocò tutte le possibilità di vittoria per non aver ricevuto la mail della direzione corsa che invitata i concorrenti a “calzare” le gomme full rain per tutelare la sicurezza dei partecipanti. Partite con le intermedie, le rosse scivolarono subito a fondo gruppo e, cambiate finalmente le gomme, furono impegnate in una grande rimonta che portò Raikonen al terzo posto e Massa al sesto dopo una battaglia aspra e avvincente con Kubica.
L’anno successivo la montagna bianca ci offrì un altro Gran Premio tiratissimo fin dalla partenza con Hamilton e Massa protagonisti di un corpo a corpo di una tale intensità che portò i giudici a penalizzarli con un drive throught. Tolti i due protagonisti della stagione dalla lotta per la vittoria, in testa la sfida tra Alonso e Kubica non li fece certo rimpiangere. Lo spagnolo, abile a gestire la macchina e il consumo delle gomme, riuscì a percorrere qualche tornata in più rispetto al polacco e al rientro in pista dopo il pit stop si ritrovò davanti al polacco.

Più indietro Massa, in piena rimonta, decise di misurarsi con Webber in un sorpasso ardito e pericoloso avendolo affiancato a 300 km all’interno del rettilineo principale e superandolo in staccata conquistando un ottimo settimo posto che ancora lo teneva in corsa per la conquista del titolo. Raikkonen, a suo agio con la Ferrari, riescì ad insidiare il secondo posto di Kubika, e solo l’abilità del polacco riuscì a garantire alla Bmw la piazza d’onore nei confronti dell’alfiere della Ferrari che, col terzo posto dovette dire addio alle sue velleità di conquista del titolo. Dal 2009 la Toyota, pronta al ritiro dalla massima formula, decise di non ospitare più il gran premio lasciando a Suzuka, grazie al posizionamento in calendario, il vanto di essere spesso una gara decisiva per le sorti del mondiale.

Il Giappone e il Fuji. Un binomio dell’epica del Motorsport.