Ferrari 312B, il film: storia di come tornano in vita le leggende

Abbiamo visto in anteprima il docu-film prodotto da Nexo digital e che ha come protagonista la Ferrari 312B, la prima con motore flat 12 cilindri frutto della mente geniale dell’ing. Mauro Forghieri.

Di Giuseppe Gomes

Non tutte le auto passate alla storia sono state necessariamente vincenti. Pensate alla Renault R.S. 01, capace di far innamorare gli appassionati ma senza aver necessariamente raccolto quanto sperato. Guardando a “casa nostra”, ci sono altri esempi, e uno di questi è senza ombra di dubbio la 312B, un’auto nel suo piccolo rivoluzionaria, vera protagonista del docu-film che abbiamo avuto modo di apprezzare in anteprima assoluta – e che sarà disponibile in molte sale italiane l’8-9-10 ottobre. Non vi parleremo della vicenda, ma di quello che probabilmente sarà apprezzato dagli appassionati, nel film prodotto da Nexo e che saprà certamente farsi apprezzare da tanti appassionati, non solo in Italia.

Partiamo da lei, la protagonista, la Ferrari 312B. Nata nel 1970, fu la prima vettura mai costruita con un motore flat 12 cilindri – non boxer come sottolineato da Forghieri stesso. Vantaggi notevoli: baricentro basso tanta potenza, controllata dai primi accenni di un’aerodinamica che, qualche anno dopo, porterà alla nascita della Formula 1 moderna. Quella della 312B è una storia dolce amara. Amara perché fu in lotta fino all’ultima gara in stagione per il Mondiale con Jackie Ickx, vedendo il sogno svanire proprio a Monza per una rottura sul propulsore, con un mondiale che fu, per la prima ed ultima volta, consegnato postumo a Jochen Rindt, volato via proprio nel week end di Monza. Dolce perché restano le vittorie che seppe portare a casa, come quella, proprio del 70’ a Monza con Clay Ragazzoni, uno dei piloti più amati nella storia della Formula 1. Ma torniamo al film.

Altro protagonista della pellicola prodotta da Nexo digital è, senza ombra di dubbio, l’uomo e la mente che portarono alla luce questa 312B. Stiamo parlando dell’ing. Mauro Forghieriintervenuto anche alla nostra trasmissione Pit Talk, riguardo l’andamento delle due Rosse di Maranello. Certamente il retroscena legato al lavoro dell’iconico ingegnere di casa Ferrari, con le sue battute in dialetto, i suoi consigli (mai banali e che si rivelano quasi sempre giustissimi), sono un grande valore aggiunto alle vicende raccontate, facendo rivivere uno spicchio di quegli anni, nei quali “Furia”costruì alcune delle auto più vincenti, belle ed innovative della storia – pensate ai famosi modelli T che portarono tanti mondiali a Maranello.

Tanti gli interventi di ex-piloti: Lauda, Berger, Hill, Ickx, Stewart, insieme alle parole di Giorgio Terruzzi. Prendete tutti questi contributi, inseriteli nel contesto del restauro di una Ferrari ripreso tutto in 4K con tecnologia HDR, che offrono una definizione incredibile -, merito soprattutto del regista Andre Marini, che riesce ad intrecciare le vicende attuali con quelle del passato, offrendo un racconto lineare e ricco di patos che sa anche trasmettere la “crudeltà”, se mi passate il termine, dell’automobilismo sportivo. Non aspettatevi un Rush parte 2, qui non si romanza una delle pagine più belle della Formula 1, ma il romanticismo sta proprio nelle emozioni trasmesse da tutti, Barilla, Forghieri e i meccanici nel vedere piano piano riprendere vita un pezzo di storia, perché qualunque essa sia, una Ferrari di F1 È la storia della Formula 1 stessa e dell’automobilismo mondiale.

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