17 aprile 2015 – Da Shanghai, dove la settimana scorsa si è corso il Gran Premio della Cina, Bernie Ecclestone è tornato sulla questione Monza per rispondere a Ivan Capelli, Presidente dell’AC Milano, il quale aveva espresso alcune considerazioni relativamente alle trattative per il rinnovo del contratto del circuito brianzolo con la FOM, la società gestita dal magnate inglese, per continuare a ospitare il Gran Premio anche dopo questa stagione, quando il contratto verrà a scadenza.
Ecclestone è stato chiamato in causa da Capelli e la sua risposta non si è fatta attendere, arrivando al braccio di ferro con l’ex-pilota italiano, tant’è che la risposta è stata lapidaria:
«Monza è la storia, ma la Formula 1 si paga».
Ecclestone mette in luce quello che era stato l’accordo preso con il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e il predecessore di Capelli, Carlo Edoardo Valli, che prevedeva l’aumento delle quote da versare alle casse della FOM parificandole al livello degli altri circuiti europei, arrivando a 20 milioni di Euro.
«La situazione di Monza è molto semplice. Due anni fa avevo fatto un accordo con una delle persone che ora non sono più coinvolte nell’autodromo. L’accordo prevedeva che per Monza venissero applicate le stesse condizioni economiche degli altri circuiti europei. Tutto fatto, tutto a posto, strette di mano. Non è successo nulla…».
Il boss della FOM è irremovibile, chiudendo la porta ad altre trattative:
«Perché fare condizioni diverse da Zeltweg o Spa? Monza è la tradizione, ma la Formula 1 si paga»
La conseguenza di tutto questo è che molto probabilmente il piano industriale ideato e pensato da Francesco Ferri, che ipotizza un futuro senza la Formula 1, con inevitabili ricadute sul piano economico. Il problema, però, è anche quello inverso, ovverosia quanto arrivi a perdere la Formula 1 senza gli introiti garantiti da Monza. Un circuito su cui poggia tutta la storia della Formula 1, ma che negli ultimi anni ha certamente perso una parte della sua attrattività, anche a causa dello stato di incuria in cui vengono lasciate le infrastrutture e le recinzioni. Se a questo ci si aggiunge la firma di un accordo che si dimostra peggiorativo rispetto alle condizioni alle quali Monza doveva rispettare per mantenere la Formula 1 il quadro si complica ulteriormente ed Ecclestone è già pronto a fare le valigie per trasferirsi altrove.