F1 | Bouiller su Prodromou: “E’ l’ultimo tassello del puzzle”

Londra, 23 dicembre 2014 – Eric Bouiller, in un’intervista al settimanale britannico Autosport, ha dichiarato che il fattore chiave per i successi della McLaren nel 2015 sarà il comparto aerodinamico, rinforzato dopo l’ingaggio di Peter Prodromou, di ritorno dopo la parentesi in Red Bull.

Bouiller ha affermato che l’ingaggio del tecnico rumeno è “l’ultimo tassello del puzzle” della McLaren, con il quale la scuderia di Woking punta al ritorno al vertice in Formula 1.

sosp_red_2“E’ certamente una figura chiave; tutto il reparto aerodinamico è stato ristrutturato con il convincimento che avevo nella mia mente che lui fosse tornato. Sapevamo che Prodromou avrebbe rappresentato la ciliegina sulla torta. Il suo nome è molto famoso in pit-lane e ha portato una ventata di novità e una leadership più forte nei reparti aerodinamici. Tutti erano stati piazzati, aspettavamo solo che ci fosse un capo a prendere il comando delle operazioni. Adesso lavorano tutti insieme e abbiamo uin reparto solido comandato da Peter. E’ l’ultimo tassello del puzzle.”

Bouiller, però, non vuole certo fermarsi e riserva ai tifosi e agli addetti ai lavori nuovi pesanti colpi di mercato, per rafforzare ulteriormente il team.

“Quello che voglio è un team molto forte e ricompattato, tutti che lavorano insieme e avremo solide basi per la McLaren per i prossimi 10 anni. Ecco perchè avremo personalità di spicco che si aggiungeranno a noi, che sono cresciute all’ombra dei grandi personaggi dello sport. Il prossimo anno faremo un lavoro di affinamento per assicurarci di seguire una disciplina e un metodo di lavoro sicuro. Se si osserva la tendenza, adesso siamo in una spirale in crescita, con in calo. Quello che ci prefissiamo è di lavorare meglio degli altri, quindi mi aspetto grandi progressi il prossimo anno.”

Il manager francese si concentra poi sul cambio di mentalità che la McLaren dovrà avere per tornare al vertice:

“Tutte le imprese del mondo sono solite fare le cose con un metodo certo, soprattutto nelle gare. Abbiamo bisogno sempre di chiederci “Cosa facciamo?” Qualche volta dobbiamo anche dirci “Quello che facciamo non è abbastanza”. Il più grosso errore nelle corse è iniziare a credere che stai facendo del tuo meglio e non osservare quello che gli altri stanno facendo. Abbiamo bisogno di essere al vertice di ogni aspetto tutto il tempo, perchè per vincere e dominare dobbiamo essere i migliori dappertutto”.