F1 | Domenicali, a volte il silenzio vale più di mille parole

Roma, 29 luglio – Che Stefano Domenicali sia un noto ottimista è ormai noto a tutti gli addetti ai lavori del Circus, e non solo.

Il ruolo di Direttore Sportivo si sa, è di fondamentale importanza per un team, specie quando il nome è Ferrari. Si è chiamati ad un compito difficile, quale quello di gestione delle strutture ed in particolare dei rapporti all’interno della squadra, ma soprattutto di gestione del rapporto col “motore” dello sport: i tifosi.

domenicali_smidleyDinanzi a quest’ultimo elemento Domenicali si è sempre posto con l’atteggiamento del pater familias: pronto in ogni occasione a prendersi la colpa – e ciò gli fa onore – ma anche spesso protagonista di dichiarazioni “confortanti” non del tutto corrispondenti alla realtà dei fatti.

La verità è stata poi sempre svelata dal responso spesso amaro della pista, che inesorabilmente ha dimostrato l’infondatezza di certe parole, traducendosi in un malcontento sempre maggiore del pubblico, stanco di vedere Fernando Alonso e Felipe Massa nel ruolo di gamberi – e qui il colore potrebbe ingannare – e di sentirsi dire che tutto va bene e tutto è in via di risoluzione, anche quando basterebbe un ben più economico silenzio.

Nessuno è perfetto, tutti possono sbagliare, pochi lo ammettono; ancor più rari sono coloro che hanno il tatto di mettere in chiaro fin da subito. Farlo ad Interlagos o ad Abu Dhabi è solo più doloroso per chi ha la sfortuna di doversi affidare ad informazioni spesso filtrate per aumentare audience o letture.

In un periodo così magro di soddisfazioni, la testa alta menzionata nel post gara magiaro è necessaria soltanto a guardare la prima posizione nelle classifiche mondiali; per il resto sarebbe più giusto affidarsi ad un nobile silenzio e lavorare per invertire questo trend, negativo ormai dal lontano 2007. Ironia della sorte ultimo anno di Jean Todt al timone.