Montreal, 3 giugno 2013 – Esistono le “Hall of fame” o le “Walk of fame” in vari contesti, ma la Formula 1 può vantare di avere un suo “Wall of Champions” e si trova provo nel circuito di Montreal sede del prossimo appuntamento del mondiale di Formula 1.
No, non si tratta di un muro dove i piloti appendono le loro foto autografate con l’albo d’oro dei titoli vinti. Ma un muro posto in prossimità dell’ultima chicane dove, per avere più velocità di punta, i piloti sfiorano il muro stesso e in taluni casi lasciano le loro firme ma, anziche usare carta e penna, preferiscono lasciare sfregate di gomma, sospensioni, braccetti piegati e righe di carbonio colorato.
La storia del “Wall of champions” nacque in un caldo pomeriggio di giugno del 1999 quando, in un solo Gran Premio, andarono a sbattere tre dei quattro campioni del mondo in gara quel giorno, vale a dire: Schumacher, Villeneuve e Hill.
In particolare Jacques Villeneuve fatica a digerire l’ultima “S” in quanto anche nel 1997 fu protagonista al primo giro di un errore e andò a sbattere proprio contro il muro dei campioni che da quell’anno portava , in maniera quasi beffarda, la scritta “Bievenue en Quebec” (Benvenuti nel Quebec).
Nel corso della storia non solo i campioni del mondo hanno “assaggiato” la durezza del muro dei campioni ma anche piloti del calibro di Trulli, Berger, Heidfeld, Zonta, Barrichello, Montoya, Kobayashi per non dimenticare altri 2 campioni del mondo come Button nel 2005, quando guidava la Honda, e Vettel nel corso delle prove libere del 2011 hanno lasciato la loro “firma” nel muro canadese.
Seppur in maniera indiretta il muro dei campioni è stato la ,probabile, causa del terrificante crash di Olivier Panis nel corso del Gran Premio del Canada del 1997, dove lo sfortunato pilota francese si ruppe entrambe le gambe schiantandosi contro le gomme nel tratto misto del tracciato; la causa fu il cedimento della sospensione posteriore destra favorita da una “sfregata” eccessiva della Prost-Mugen Honda contro ,appunto, il muro in uscita dalla “S” numero 14.
Sempre presente nel disegno del tracciato intitolato a Gilles Villeneuve (ma solo dal 1988 con lo spostamento della corsia box rappresenta l’ultima curva) la curva 14 è stata resa molto più veloce a partire dal 1994 con la sostituzione del manto erboso che separa pista e muro con una striscia di cemento colorata di verde.
A partire dal 2010 ha subito altre modifiche con l’inserimento di dossi interni curva per evitare tagli dei piloti e l’aggiunta di gomme per ammortizzare errori dei piloti.