Il Maestro Leo Turrini, ai microfoni del Pit Talk del lunedì, fa la sua proposta per mantenere la F1 competitiva commercialmente e competitivamente.
“La mia proposta, anche se non passerà mai, è eliminare le prove libere”, dice Turrini; una affermazione che ricorda quella fatta da Domenicali a fine marzo.
Ma il giornalista è maggiormente propositivo, rispetto al CEO della F1: “Accorpiamo i giorni recuperati dai venerdì di libere in sei sessioni da quattro giorni l’una, successive ad una domenica di gara, come in MotoGP.”
“In questo modo si ridarebbe possibilità ai team di sperimentare in pista tutto ciò che deve essere, per forza maggiore, provato al simulatore.”
Una idea realistica, nonché economicamente allettante, già testata nel Motomondiale. E le Sprint Race? Continua Turrini:
“Si può continuare con le Sprint Race, è un elemento di spettacolo in più; personalmente però assegnerei dei punti alle qualifiche, così da premiare chi ricerca la velocità assoluta sulla pista.”
“Al sabato mattina si fanno le prove libere per settare la macchina, al pomeriggio partono le qualifiche con punteggio valido per il campionato, di domenica la gara.”
“Non credo varrà mai presa in esame una proposta del genere, ma in questa maniera si riuscirebbe a recuperare lo spirito di ricerca dell’automobilismo e mantenere alta l’attrattiva del weekend di gara.”
Insomma, con il Disegno di Legge Turrini si salvano capra e cavoli in F1.
Si avrebbe sempre in palio qualcosa, sia al sabato che alla domenica, mettendo d’accordo la dirigenza americana, alla ricerca di nuove forme di intrattenimento, e lo zoccolo duro di appassionati europei che, ragionevolmente, chiedono che non venga snaturata l’espressione massima del Motorsport.