F1 | Ferrari, drag “esagerato” e motore “ridimensionato”

Una Ferrari costretta a Monza scaricare tantissimo aerodinamicamente la sua F1-75 per assicurarsi la pole position e velocità di punta per difendersi dalla Red Bull. Eppure c’era chi parlava di motore super potente, di balzo in avanti importante, del super fast e poi invece si è costretti sulla pista di casa a scaricare drasticamente la monoposto.

Le telemetrie del GP d’Italia hanno ampiamente evidenziato come la Ferrari abbia deciso di scaricare la sua vettura per puntare alla conquista della pole position e decidendo, coscientemente, di sacrificare il fattore “gestione gomme”. Una squadra però quando è dotata di un motore potente e, allo stesso tempo, efficiente dal punto di vista del recupero energetico, non dovrebbe aver bisogno di scaricare così tanto le proprie ali. A volte può essere necessario per alcune decisioni strategiche, ma mai così drasticamente come è stato fatto domenica scorsa.

Basta osservare le due telemetrie delle velocità di punta della Ferrari a Spa e a Monza.

telemetria Kemmel
F1, velocità Kemmel Spa VER vs LEC
seconda variante telemetria monza
F1, velocità max VER vs LEC 2° variante

Situazione pienamente ribaltata. Eppure c’è gente che ha scritto che il motore è stato “spremuto” tutto, vero, e che si è arrivato a potenze di 1024 (più altri 15cv tenuti “nel taschino” cit.) praticamente 1039 cv, forse meno vero! Quindi si dovrebbe credere che la Ferrari pur disponendo di un motore di quasi 1040 cv complessivi sarebbe costretta a scaricare la monoposto così duramente per ottenere di scavalcare la Red Bull (come documentato) che invece a Monza ha deciso di girare più carica. E no qualcosa non torna.

Personalmente sono stato attaccato brutalmente ad inizio stagione quando definivo la Ferrari F1-75 una vettura “dagli ingombri esagerati”. Quando scrivevo: “Quando mai in F1 una macchina con ingombri maggiori è risultata più veloce di chi aveva rastremato anche l’impossibile?”

E ora: non avevo forse ragione? 

Ingegnere del divano, Ingegnere con “l’occhiometro”, colui che misura l’aerodinamica guardandole e giù vari insulti e critiche gratuite. Quando ai primi facili entusiasmi di stagione spiegavo, anche in radio, che Red Bull e Mercedes erano partiti tardi nella creazione del loro progetto (vedi sfida all’ultima curva dell’ultimo GP ad Abu Dhabi 2021) e che i progetti di RB e MER erano più estremi e che sarebbe servito tempo per arrivare a capirne l’assetto e la gestione ideale, venivo ugualmente ricoperto di insulti.

Un drag elevato di una vettura, che ribadisco, con ingombri esagerati, costringe la squadra a scaricare la vettura e spremere il motore per arrivare ad una Red Bull che si permette di girare più carica a Monza e che avrebbe vinto con distacco… SC a parte. 

Nessuno a seguito tecnicamente le forme della Ferrari, se non i team a lei “associati” vedi Haas e in parte Alfa Romeo. Mercedes ha continuato imperterrita sulla sua strada e Red Bull ha continuato a rastremare una RB-18 già nata con molto meno ingombro della rossa. Nella foto sotto, si può vedere come Newey ed i suoi abbiano continuato a snellire il cofano motore per favorire un flusso d’aria maggiore nella zona del diffusore, concetto opposto a quello della F1-75 che nella parte finale lo manda verso l’alto, verso l’ala posteriore.

red bull rastremata
F1, Red Bull la rastremazione continua della RB 18

E’ la pista che mi d ragione, le telemetrie, la gestione gomme, le scelte aerodinamiche, le 5 vittorie consecutive di Verstappen e… la classifica piloti e costruttori dicono che non sbagliavo affatto. 

Ma se da una parte ho raccolto insulti quello che più oggi mi rincuora è l’aver ricevuto nel paddock ed in sala stampa a Monza l’ammissione di più di un collega di aver avuto ragione e i complimenti di altri per l’intuito iniziale, nonché del coraggio ad esporlo. 

Ora già si guarda al 2023 e quanto appare all’orizzonte, mi sbaglierò pure stavolta, non è rassicurante. Red Bull è lanciata verso l’apertura di un ciclo, Mercedes invece pare aver capito la causa dei suoi mali e è dedicata alla risoluzioni di questi non sulla vettura attuale (solo in parte e lo si è visto) ma su quella del 2023. Se certe simulazioni strabilianti che parlavano tra i 7 e i 9 decimi di vantaggio al giro erano reali, risolti i problemi di quest’anno c’è da preoccuparsi, Red Bull compresa. magari il recupero delle frecce d’argento sarà minore ma potrà essere la seconda forza del mondiale… sempre che quest’anno non lo diventi prima della conclusione del campionato in corso.