La F1 tra calendari e proposte assurde

La F1 lascia l'Europa dopo il GP d'Italia a Monza e si prepara agli ultimi sei round della stagione 2022 in Asia e America. Ma già impazza il dibattito su come costruire il circus del futuro, con Domenicali che avanza la folle proposta delle partenze a griglia invertita. E nel mentre c'è una bozza di calendario della stagione 2023...

Leggiamo, in questi giorni post Monza, di tante intenzioni, proclami e annunci rivolti al futuro. 

Mercato piloti, forse è quello che infiamma i dibattiti più di altri topic. Ma c’è qualcosa di più “minaccioso” che bolle in pentola e che forse sta passando un po’ troppo sottobanco. Ci riferiamo all’intenzione, dichiaratamente manifestata, di Stefano Domenicali, di valutare delle griglie di partenze invertite rispetto a quelli che possono essere i risultati ottenuti dalle qualifiche o, più in generale, rispetto ai valori in campo. 

Si tratterebbe di trovarsi una Haas insieme a una Williams o una AlphaTauri occupare le prime file di una partenza di un Gran Premio e assicurare a loro, a questa situazione calata in un contesto totalmente surreale, i destini dello spettacolo di un evento di F1. 

E’ bene ribadirlo. Si parla ancora di F1. O meglio di una categoria che man mano che il tempo passa porta soltanto il nome di quella lontana parente che tutti – o almeno i meno giovani – hanno amato in passato. 

L’idea di Domenicali, sia chiaro, resta tale. Ma la vediamo anche come una provocazione. Una provocazione forse atta a far accettare i cambiamenti che Liberty Media chiederà di apportare al fine di aumentare lo spettacolo. Della serie: spariamo alto cosi magari chi di dovere potrà più facilmente accettare qualcosa di più basso. Come in una trattativa di mercato, niente di più. 

Griglie invertite? Neanche nelle formule propedeutiche alla F1 si usa questa pratica. La Formula 2, ad esempio, la usa parzialmente per invertire le prime otto posizioni tra il risultato della sprint-race del sabato e la griglia di partenza della feature-race di domenica. Ma mai in una forma cosi estrema come quella prospettata in questi giorni, uno schiaffo vero e proprio ai tradizionalisti dello sport. 

E’ follia. Non è motorsport tutto questo. 

A parere di chi scrive la F1 sta per arrivare a dei cambiamenti. La proprietà americana sta spingendo da anni ormai per le sprint-race al sabato e probabilmente questo risultato sarà ottenuto nel medio periodo (si parla già di avere sette gare con sprint-race al sabato nel 2023). E’ già difficile accettare questo per i puristi, figuriamoci tutto il resto. Ma il pubblico della F1 si sta “svecchiando” e quindi – con questa scusa – dobbiamo portare il grande circus verso una dimensione più “videoludica”. Forse è tutto qui. E non ci piace (de gustibus). 

Tra il dire e il fare c’è comunque di mezzo il mare (e la volontà del legislatore FIA che, si spera, conterà ancora qualcosa).

Nel mentre è stata stilata una bozza del calendario del prossimo anno, una stagione – quella del 2023 – che prevede addirittura 24 eventi, con il nuovo debutto di Las Vegas (sarà il terzo evento in terra americana) e la stabilizzazione dei quattro eventi in terra araba (Bahrain, Arabia Saudita, Qatar e Abu Dhabi). E c’è anche chi mette in discussione Monza e Spa… Ma questa è un’altra storia. Da capire però le sorti di Baku (Azerbaijan e Armenia sono attualmente – purtroppo – nuovamente coinvolte in conflitti armati) e della Cina (che ha ancora forti restrizioni sul fronte Covid). 

Di seguito vi riportiamo il calendario provvisorio del mondiale di F1 2023: 

 

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