Per quale mondiale combatte la Ferrari?

F1 – Secondo Alberto Sabbatini la Ferrari insegue il mondiale costruttori prima che quello piloti. Una scelta politica conservativa? Dopo 11 gare siamo a metà stagione. La rossa un obiettivo l’ha centrato, è competitiva. Ma in competizione per cosa?

Il GP d’Austria è stato la perfetta immagine della Ferrari 2022. Disordinata perché nella sprint race del sabato si è vista un’inutile lotta tra i piloti. Vincente perché alla domenica Leclerc ha vinto battendo la Red Bull in casa, fragile perché con Sainz c’è è andato in fumo l’ennesimo  motore.

A Binotto bisogna dare il merito di avere tra le mani una monoposto competitiva, questo era il suo obiettivo. Ma se vogliamo essere sul serio obiettivi dobbiamo sottolineare come la bontà della macchina non sia stata quasi mai sfruttata nelle sinergie di squadra. Dopo 11 gare la rossa è ancora tra alti e bassi in corsa per i due titoli mondiali. Su quale in Ferrari punteranno di più?

L’impressione, come detto da Alberto Sabbatini a Pit Talk, è che in Ferrari si punti maggiormente al titolo costruttori rispetto a quello piloti. Ciò darebbe alla squadra grande prestigio, metterebbe a tacere le critiche ma son certo che non soddisferebbe i tifosi.  Coloro che con #essereferrari si identificano in un modo di correre audace per vincere non amano questa comunicazione prudente che sconfessa le parole promesse negli ultimi anni. La Ferrari deve vincere per forza? No, ma deve provarci per forza fino all’ultima speranza.

Charles Leclerc, Ferrari, Austria, 2022
Charles Leclerc, Ferrari, Austria, 2022

L’impressione è che sin qui l’unico a credere davvero al titolo piloti più di tutti sia proprio Leclerc. E adesso, dopo 11 gare, a metà stagione è ora di serrare le fila e provarci. Con più decisone e cattiveria agonistica da parte di tutti.

Saranno Francia e Ungheria, prima della pausa estiva, a decretare se la Ferrari di Leclerc sarà o meno in grado di rilanciarsi verso il vertice della classifica generale. Nella rossa vorremo vedere quel cambio di mentalità che a Monaco e Silverstone è mancato. Le grane di affidabilità capitano a tutti, le mancate vittorie quando esse sono possibili a Red Bull non capitano mai.

Sarà su questo campo che ci si contenderanno le prossime battaglie. Credo che giocarsi fino alla fine un titolo piloti valga molto di più di portare a casa un costruttori. Una vittoria importante certo, ma non totale, come lo sarebbe quella di un proprio pilota cresciuto dall’interno.

Vittoria che il popolo rosso si aspetta si almeno contendere a Verstappen.

Incredibilmente le speranze di Leclerc sono ancora vive. 15 anni dopo Kimi Raikkonen è tempo di provare a mettersi in gioco per la posta più alta. Il titolo piloti. Questo è da Ferrari. Il titolo costruttori poi sarebbe la naturale conseguenza di un’ottima monoposto.

Con un po’ di ordine in più la rossa può giocarsela, forza.