Alonso-Vettel, il briefing della discordia

F1 – E’ passata quasi inosservata la sanzione che Sebastian Vettel ha ricevuto durante il GP d’Austria per avere abbandonato il briefing con la direzione prima della gara, istituto che è stato ripreso dopo diversi anni. Il tedesco, però, ha scaricato la colpa del suo abbandono su Fernando Alonso, reo di aver polemizzato con i commissari per l’episodio che lo ha visto coinvolto a Montreal e aver monopolizzato la discussione.

Dal canto loro, i direttori di gara hanno difeso il loro operato e quello degli steward, che hanno penalizzato Alonso per gli eccessivi cambi di traiettoria nelle manovre difensive contro Valtteri Bottas, ma per lo spagnolo il problema è stata l’interpretazione troppo restrittiva del regolamento. Un’interpretazione che a quanto sembra cambia in continuazione, a volte più elastica (vedi la manovra difensiva di Verstappem su Hamilton in Brasile nel 2021) a volte più rigida. Un cambio di interpretazione che ha inevitabilmente irritato i piloti e tra questi c’è Alonso.

Vettel ha dal canto suo tentato di riportare la questione su temi generali, ma l’insistenza di Alonso lo avrebbe indispettito al punto di abbandonare il briefing, cosa che non è piaciuta alla direzione gara e che è stata sanzionata dagli steward anche per lo sfogo che ha avuto durante l’uscita dalla riunione.

Pur essendo lontani i tempi in cui Senna si poteva permettere di abbandonare la riunione perchè contestava una decisione, ma qui il caso è diverso perchè Vettel si è lamentato di aver dato troppo spazio alle proteste di Alonso, senza trovare soluzioni concrete ai problemi. La situazione però si è replicata a Zeltweg e ha visto protagonisti Leclerc e Russell, quindi ironicamente si è detto che Alonso riproporrà la stessa protesta a Zeltweg e Vettel farà scattare la penalità di 25.000 Euro, che al momento è sospesa.

Però, come detto, le ragioni di fondo della protesta di Alonso sono fondate e pongono l’accento sulla difformità di interpretazioone delle regole a seconda della composizione del collegio degli steward. Vettel con l’uscita di scena ha inteso non assecondare la protesta dell’asturiano arrivando allo sfogo con la direzione gara, ma siccome questo problema – così come altri – è motivo di discussione, evitarla significa non voler risolvere il problema con il rischio di continuare ad alimentare polemiche che stanno solo tentando di dimostrare l’inutilità del briefing pre-gara, procrastinando i problemi invece di risolverli. Cosa che invece Alonso ha capito benissimo e continua a porre i problemi sul tavolo, a costo di sembrare insolente, e Vettel è caduto nel tranello.

Se, quindi, la riunione pre-gara è un modo per cercare di porre i problemi all’attenzione deella direzione gara e cercare di risolverli, probabilmente ci vuole anche qualcuno che abbia il coraggio di alzare la voce e di discutere apertamente con la direzione gara. In poche parole, c’è bisogno di personaggi come Fernando Alonso che siano capaci di alzare la voce e dare la scossa, altrimenti si continuerà a rimanere nell’immobilismo in  cui tutti continueranno ad accettare le decisioni che arrivano dall’alto e non si concluderà nulla, salvo piangere in radio o protestare quando arriva una decisione che scontenta qualcuno. Ma a quel punto sarà troppo tardi.