Nemmeno il tempo di riprendersi dalle fatiche di Silverstone che la F1 torna già un pista in Austria tra meno di 7 giorni. Venerdì la qualifica, al sabato già gara con la seconda Sprint Race della stagione.
Tornare a correre subito per la Ferrari forse è la cosa migliore. Il timore è che però qualcosa all’interno del team si sia rotto. Domenica a Silverstone si è persa un’occasione d’oro. La vittoria di Sainz fa felice lo spagnolo ma non appaga. Un team vincente avrebbe protetto il pilota in corsa per il titolo e fatto rientrare l’altro. Detto ciò lo spazio per un doppio pit c’era ma non è stato fatto.
Insomma un altro disastro nel variegato menù degli errori della Ferrari 2022. Nonostante tutto però la squadra è ancora in corsa per il titolo. Decisioni e regolamenti di conti andranno fatti solo alla fine della stagione.
Il rischio è quello di arrivare in Austria con due piloti in competizione tra loro oltre il comune interesse della rossa. Era già successo in Brasile tra Leclerc e Vettel e se capitasse ancora – ed il rischio c’è come abbiamo visto nel duello di domenica – saremmo di fronte al fallimento definitivo di una squadra che nel suo complesso non si sta dimostrando all’altezza di ciò per cui lotta.
Ci sono state parole dure tra Leclerc e Binotto che l’Austria dovrà saper lenire. La Ferrari scelga cosa fare ma almeno lo dica. Correre per vincere per sbaglio o correre per vincere il mondiale. Se l’obiettivo è il mondiale allora da domenica non ci dev’essere nessun dubbio su chi debba essere o no il favorito nelle strategie di gara.
Non è questione di tifo. Non è questione di simpatie. E’ questione di fame, fame e cattiveria che questo muretto non ha a differenza dei suoi piloti.
Sainz non ha protetto Leclerc perché ha voluto vincere ( e con quelle gomme nemmeno poteva). Leclerc ha fatto un sorpasso ad Hamilton all’esterno di Copse utile a sbattere in faccia a Binotto e soci che lui c’è. Ma loro?
Venerdì già sarà tempo di qualifica, sabato sprint race. La seconda della stagione. Sarà difficile perché si correrà in casa di Red Bull, l’avversario diretto per il titolo. Servirà l’impresa. La macchina c’è , i piloti anche. Si dimostri il resto cercando di mettere una pietra sopra a quanto accaduto in Inghilterra.
La Ferrari alla fine ha retto il confronto con i temuti aggiornamenti Red Bull, è stata una vittoria importante quella in terra inglese che sarà fondamentale confermare con la macchina giusta. Senza errori strategici sarebbe un testa a testa con Verstappen. E forse, ne sono convinto, una Red Bull spinta all’estremo sarebbe una monoposto più fragile.
In questo contesto si è inserita anche Mercedes, un cliente ostico in più ma anche un alleato se porterà via punti a Verstappen.
A volte molti hanno voluto paragonare per il modo di correre Leclerc a Gilles Villeneuve. A riguardo quelli di Silverstone sono anche stati paragonati ai fatti di una Imola…“vintage”. E’ una provocazione forte ma tant’è. Non tanto per il parallelismo in sè che è più che altro uno spunto di dibattito ma per lo stato d’animo del pilota che si sente “tradito”. Occhio a cosa poi succede nella testa di un pilota.
Per fortuna oggi, e Zhou ce lo dimostra, la F1 è molto ma molto più sicura.