Giovanni Minardi su sicurezza delle auto e piste bagnate

Nella puntata numero 307 di Pit Talk è intervenuto Giovanni Minardi. Ha analizzato il Gran Premio di Monaco settimo appuntamento del mondiale 2022 di F1. Una gara in cui è successo davvero di tutto e nella quale la pioggia è stata una grande protagonista. 

F1 – Il GP di Monaco è una delle gare più attese dell’intera stagione. È un evento che oltre ad essere storico, raduna celebrità e personalità da tutto il mondo. Domenica (29 maggio) però, la festa è stata rovinata da un ospite indesiderato: la pioggia. Non si può scrivere inatteso perché in realtà la si aspettava, ciò che non ci si aspettava è che i nuvoloni avrebbero reso così difficile la partenza.

La gara infatti sarebbe dovuta cominciare alle 15 ma per via delle condizioni incerte del circuito cittadino, i semafori verdi sono scattati con più di un’ora di ritardo. La direzione ha deciso di aspettare che il meteo migliorasse per ragioni di sicurezza, per evitare incidenti e non rischiare. Giovanni Minardi a Pit Talk è intervenuto anche su questo punto: va bene la sicurezza, ma non sarà un po’ tutto esagerato?

Queste le sue parole: “Io credo che ultimamente stiano cercando il pelo nell’uovo. Anni fa queste problematiche non c’erano. Ora, va bene la sicurezza però tutti i 20 piloti che sono al via la domenica, sono consapevoli di ciò a cui vanno incontro e quindi credo che ci sia comunque la tranquillità da parte loro di partire e basta. L’acqua è una cosa che è sempre esistita e sempre esisterà. Bisogna ricominciare a correre, sempre in sicurezza certo, ma ricominciare a correre nel vero senso della parola.

Ferrari Montcarlo F1

Oggi stanno mettendo un po’ troppa attenzione sul termine ‘sicurezza’ ma in realtà le macchine sono diventate talmente sicure che non si dovrebbero correre grossi rischi. La dimostrazione lampante è l’incidente di Schumacher: completamente illeso nonostante la forza, la velocità dell’impatto e la monoposto spezzata. Credo quindi che dovrebbero cominciare ad essere più spensierati sotto questo punto di vista perché comunque le macchine oggi giorno sono davvero sicure”.