Giovanni Minardi: “A Monaco il più lucido era Sainz!”

giovanni minardi

Giovanni Minardi ai microfoni di Pit Talk ha parlato dei fatti successi nell’ultimo GP di F1 a Monaco. Sainz è stato il più lucido di tutti quanti.

di Federico Caruso | @fclittlebastard

Nella puntata 307 di PitTalk, è intervenuto ai nostri microfoni Giovanni Minardi. Il figlio dell’ex proprietario dell’omonimo team di F1, ha parlato con noi sui fatti del GP di Monaco.

Come sappiamo, è stata una domenica da dimenticare per la Ferrari ed i suoi tifosi. Non certo la gara che ci si aspettava dopo una qualifica a dir poco perfetta. Partire a Montecarlo P1 e P2, e finire P2 e P4 senza nessun tipo di problema tecnico, ha quasi del miracoloso, ma al contrario!

Gli errori della Scuderia Ferrari sono sotto gli occhi di tutti, ma in molti hanno puntato il dito contro Sainz, che grazie alla sua scelta del cambio gomme, ha compromesso la gara di Leclerc. Questo punto di vista ha diviso opinionisti, commentatori e addetti ai lavori. Abbiamo chiesto a Giovanni Minardi di analizzare quello che è accaduto, ed il suo punto di vista sulla questione Sainz ed il rapporto con Leclerc.

giovanni minardi

“Il rapporto che hanno loro, credo che sia un rapporto veramente ottimo. Ovviamente, precedentemente alla gara di Montecarlo. Però credo che se si dovesse rompere sarebbe una stupidata. Sia da parte dei piloti, sia da parte della Ferrari stessa che permette questa cosa. Io credo che Sainz in questo momento abbia sicuramente la voglia di vincere questo benedetto gran premio. E quando gli si è presentata l’occasione, forse è stato un po’ egoista. Ma io dico anche che allo stesso tempo è stato il più lucido di tutti quanti. Sia del muretto che anche dello stesso Charles che si fida ciecamente del muretto.”

Ogni pilota come si sa va in pista per poter vincere e il primo avversario è il proprio compagno di squadra. Ma una scuderia come la Ferrari dovrebbe avere gente capace di saper gestire voglie egoistiche e situazioni avverse. Minardi ha poi continuato.

“Al 99.9% dei casi è corretto. Le strategie si studiano a tavolino, e quindi difficilmente si deve uscire da queste strategie, queste decisioni che prendono. Però sono anche sempre dell’opinione, che quando piove, la strategia deve andare un po’ più in mano al pilota. E quindi sono dell’idea stessa che anche lo stesso Charles avrebbe dovuto pensare da campione, com’è. Avrebbe dovuto pensare la stessa identica cosa che ha pensato Carlos. E di conseguenza rimanere entrambi fuori.

Va bene come al solito proteggersi da quello che fanno gli altri. Però in questo caso qui, ripeto, la pioggia spariglia un po’ le carte. Di conseguenza, aver osato, come ha osato Carlos, in realtà poteva tornare utile, perché avresti risparmiato un pit stop. Poi lo stesso Carlos alla fine non ha vinto. Per motivi, c’è chi dice per colpa di Latifi, c’è chi dice che non ce l’avrebbe fatta lo stesso. Questo purtroppo non lo possiamo sapere, perché è andata così. Però sono dell’idea che se Charles non fosse rientrato, probabilmente sarebbe comunque rimasto primo e avrebbe vinto la gara. Mi sembra che in questo momento per Charles sia veramente una lezione di karma. Delle robe impensabili. Direi che non so come sarebbe potuta finire nonostante avessero cambiato la strategia.”

Probabilmente anche la maggior esperienza di Sainz ha influito sulle scelte del cambio gomma. Probabilmente facendo un discorso al contrario, anche la poca esperienza di Leclerc. Ma resta comunque una mancanza del box Ferrari. Da qui in avanti bisognerà prendere una posizione forte. Sia nei confronti di Sainz, sia per quanto riguarda le scelte tattiche durante i GP di F1. Il tempo corre e i GP avanzano. Non si possono ammettere più errori.

Vero Rueda?