F1 | Scalabroni sul tema della flessibilità alari Red Bull

Nell’ultima puntata del nostro podcast dedicato al mondo della F1, Pit Talk, abbiamo avuto come ospite l’ing. Enrique Scalabroni. Il Esprime il suo pensiero sulla flessibilità alare, tema molto discusso nell’ultimo periodo, soprattutto dopo le proposte di Toto Wolf, nel bloccare tutte le macchine che hanno disegnato, costruito e fatto approvare dalla FIA, il supporto dell’alettone posteriore, oggetto incriminato per essere troppo flessibile.

Enrique Scalabroni non condivide il reclamo mosso del team-principal Mercedes e spiega :

“La flessibilità dell’alettone è scritta nel regolamento, a tanti chili, tanta deflezione. Il punto è questo, nulla è rigido, dunque la FIA a tanti chili ha definito i millimetri di flessibilità.”

Alla base c’è un’incomprensione. Uno di quei famosi vuoti che ci sono nel regolamento FIA. Non c’è scritto precisamente quanta escursione, l’alettone, può avere rispetto al drag. Quando io stabilisco quella deflezione automaticamente se quella carica del test non è uguale alla carica massima che genera drag di un alettone posteriore, succede che dopo in pista si muoverà di più di quello che dice il test.
La FIA ha dato delle linee guida massime.

L’ingegnere, poi, continua dicendo:

“È come nel crash test di un’auto stradale. Si effettua a 60 km/h, ma è normale che un impatto può avvenire anche a 200 km/h. È troppo costoso ricoprire tutto il “gap”, per essere più precisi su cosa avviene ad una precisa velocità.” Così e successo anche nei test sull’alettone posteriore.


Esprime un pensiero anche su Wolf:

“Deve aver un comportamento che si basi su cosa c’è nel regolamento.” E Horner, team principal Red Bull ha detto infatti: “Noi abbiamo rispettato un dato se la FIA ha stabilito in seguito un dato diverso non è colpa nostra”.