F1 | Minardi: “Domenicali punti allo spettacolo!”

Stefano Domenicali e la sua nuova sfida come Amministratore Delegato di Liberty Media. Gian Carlo Minardi individua nello spettacolo la ricetta principale per ridare brio ad una F1 in netta crisi di identità.

 

di Francesco Svelto |

La sfida che Stefano Domenicali si troverà ad affrontare da qui a qualche tempo è estremamente complessa. Risollevare la F1 da uno stato di empasse tecnica ed emozionale e di spunti tecnici che negli ultimi anni ha provocato perdite di interesse sia da parte degli appassionati di tutto il mondo, sia da parte di eventuali nuovi partecipanti al campionato del mondo.

Di certo il dominio Mercedes degli ultimi anni non ha aiutato in tal senso. I tedeschi, forti della loro maggiore conoscenza soprattutto sul fronte power-unit, hanno “ucciso” molti spunti di interesse oltre che la competizione stessa degli ultimi anni. Se a tutto ciò aggiungiamo una Ferrari in netta crisi di risultati e una prospettiva tecnica in cui aspetti sono ancora “fumosi” e in via di definizione, ecco che tutto questo concorre ad avere un prodotto – la F1 – ad oggi costellato di punti interrogativi e tanto scetticismo.

Gian Carlo Minardi, tramite i microfoni di Pit Talk, lancia un suggerimento alla volta del nuovo massimo manager di Liberty Media, suo conterraneo, focalizzandosi sul parametro dello spettacolo come chiave per ridare verve all’intera organizzazione.

Ho visto Stefano Domenicali qualche sera fa a Imola. Ci siamo scambiati poche battute ma spero di incontrarlo presto. Non credo tuttavia che abbia bisogno dei miei consigli. Quello che lui sta intraprendendo, dopo l’esperienza fantastica al vertice di Lamborghini, è una cosa di non facile gestione. Lui viene da oltre 25 anni nel motorsport, ha avuto contatti con Ecclestone e tutti quelli che hanno gestito il circus e credo che abbia le capacità gestionali di un’azienda come Liberty Media.

L’unica cosa che gli chiedo è quella di ritornare allo spettacolo. Non tanto tramite le prestazioni (perché le vetture di F1 già ora stanno ottenendo le migliori prestazioni di sempre e il basso divario tra i vari team lo dimostra) quanto con un compromesso tra tecnologia (e i relativi costi di gestione) e spettacolo.

Non sarà facile, immagino, fare dei passi indietro rispetto a dove si è oggi oppure fare delle modifiche tali da invogliare nuovi team ad entrare nel circus. Oggi una nuova squadra, per poter entrare nel giro, deve depositare 200 milioni di dollari a fondo perduto. Mi sembra una eresia, non so chi abbia potuto pensare a una cosa del genere. Questo non ha nulla a che vedere ne con lo sport ne con lo spettacolo e le prestazioni. Credo quindi che lui abbia tutte le caratteristiche per poter gestire questa nuova avventura.

Francesco Svelto