F1 | La Renault rinuncia all’appello, ma la brutta figura ormai è fatta

La Renault ha deciso di rinunciare all’appello dopo la squalifica con entrambe le vetture dal GP del Giappone. Ciò nonostante, il team francese è convinto che il loro sistema di aiuto in fase di frenata sia legale. 

La Renault ha ufficialmente rinunciato nel fare appello dopo la decisione presa dai Commissari nella giornata di mercoledì, ovvero l’esclusione di entrambe le monoposto francesi dal GP del Giappone. Il team di Enstone è stato squalificato dalla FIA per aver violato non il regolamento tecnico, bensì quello sportivo.

Ricciardo, Renault, Suzuka 2019

In pratica il ripartitore di frenata automatico che la Renault ha utilizzato nel corso del GP a Suzuka, è stato ritenuto come un aiuto alla guida ai due piloti (Ricciardo e Hulkenberg). E questo non è consentito appunto dal regolamento sportivo.

Il pilota dev’essere egli stesso a regolare il ripartitore della frenata. Senza ricevere nessun tipo di aiuto esterno che va al di fuori della capacità del pilota stesso.

La Renault attraverso un comunicato tramite il profilo Twitter ha spiegato di come il team sia rammaricato per la sanzione inflitta da parte dei commissari della FIA. Sottolineando il fatto che il sistema oltre che essere tecnicamente legale, è anche innovativo. Al tempo stesso la scuderia francese in mancanza di ulteriori prove per mostrare la legalità del loro sistema, ha rinunciato ad un prolungamento del dibattito con la Federazione, con il rischio di subire da parte della FIA una penalità ancor più grande.

La casa transalpina affermerebbe che il loro sistema migliora le performance della monoposto senza aiutare i piloti alla guida. Sottolineando anche il fatto che per Renault la F1 sarà sempre e comunque un’arena per la ricerca e per lo sviluppo per migliorare la competitività delle loro monoposto. Ma d’ora in avanti sarà fatto con molta più attenzione.

Certo che per una casa automobilistica prestigiosa come la Renault dev’essere stato un boccone amaro da digerire. Oltre che un grosso danno d’immagine a livello sportivo e commerciale per il marchio transalpino. Una squalifica che fa davvero male all’interno del team. Più a livello morale che per i punti persi conquistati a Suzuka da Ricciardo e Hulkenberg. Meno male che il buon senso da parte di Abiteboul ha prevalso su tutto ad un certo punto, rinunciando all’appello.

Ora il team Renault dovrà dimenticare al più presto questa brutta vicenda, e concentrarsi sul GP del Messico questo weekend. Cercare di salvare una stagione anche quest’anno deludente, con una vettura al di sotto delle attese.

L’obiettivo minimo per un costruttore come Renault dev’essere quello della conquista del quarto posto dietro ai tre top-team. Ma al momento c’è la McLaren che occupa meritatamente il quarto posto nei costruttori. Riuscirà la Renault a limitare i danni in questo finale di stagione?

Alberto Murador