F1 | E’ la sospensione anteriore il segreto della Ferrari?

Dopo l’estate Ferrari ha ottenuto quattro pole e tre vittorie. La Rossa ha un nuovo motore e nuovi elementi aerodinamici, ma forse c’è dell’altro.

Il balzo di prestazioni ottenuto dalla SF90, ottenuto dopo la pausa estiva, ha rianimato il paddock. Ormai i mondiali sono assegnati, ma le ultime gare sono state molto entusiasmanti grazie proprio al ritorno della Ferrari. Se nelle gare di Spa e Monza era possibile prevedere la Ferrari in testa, è stata una sorpresa vedere Vettel e Leclerc ottenere una doppietta a Singapore. La gara di Sochi ha visto nuovamente la Mercedes vincente, ma soltanto la sfortuna ha tolto la vittoria alla Ferrari.

Questo improvviso aumento di prestazione ha interrogato gli addetti ai lavori. Cosa ha fatto Ferrari per avvicinarsi, o addirittura superare la Mercedes?

Ad inizio stagione le frecce d’argento hanno schiacciato la concorrenza, vincendo ovunque tranne in Austria e Germania, dove Verstappen ha avuto la meglio. Ferrari poteva ottenere delle vittorie (Bahrain e Canada in primis) ma non è mai riuscita ad arrivare per prima alla bandiera a scacchi. L’Hungaroring ha evidenziato ancora di più le carenze della SF90. Vettel è arrivato al traguardo con un minuto di ritardo rispetto ad Hamilton. Questo era sintomo che il carico aerodinamico della Ferrari non era assolutamente sufficiente per competere.

Dopo la pausa Ferrari porta in pista tutte le innovazioni sviluppate nel reparto corse: introduce una nuova power unit a Monza e una nuova configurazione aerodinamica a Singapore (nuova ala anteriore, fondo e ala posteriore). Tutte questi aggiornamenti fanno vincere Leclerc a Spa e Monza e poi anche Vettel a Singapore. Ma siamo sicuri che sia tutto merito di queste novità? Per capire meglio dobbiamo fare un passo indietro, fino ai test pre-stagionali.

Ferrari, nei pochi giorni di prove concessi, era veloce e costante, spesso anche più di Mercedes. Cosa accade il sesto giorno? Vettel rompe la sospensione anteriore e va dritto contro le barriere, non potendo fare nulla per evitarlo. Da quel momento la Rossa ha avuto solo un altro giorno di test prima di andare a Melbourne e iniziare la stagione. E da lì sembrava che la SF90 fosse un’altra monoposto rispetto a quella di Barcellona: difficile da mettere a punto, lenta nelle curve e con poca guidabilità.

La domanda è: Come mai la monoposto ha perso i punti di forza che l’hanno contraddistinta a Barcellona? Partendo dalla rottura di Vettel proprio durante i test, viene da pensare che la Ferrari abbia sviluppato per la monoposto 2019 una sospensione anteriore molto particolare, capace anche con poco carico di inserire le gomme nella giusta finestra di funzionamento. Probabilmente questa soluzione ad inizio anno non era ancora pronta al 100%, e proprio questa rottura di cui abbiamo parlato prima lo testimonierebbe. Dato l’incidente la Scuderia potrebbe aver deciso di utilizzare una versione meno performante della sospensione dell’avantreno per ridurre il rischio di rotture. Questa soluzione un pò “raffazzonata”, insieme al poco carico, avrebbe causato poi il problema principale della macchina, cioè la non capacità di portare le gomme alla temperatura giusta.

Questa ipotesi, almeno in linea teorica, spiegherebbe l’improvviso balzo di performance della Rossa. Gli altri aggiornamenti hanno sicuramente avuto una grande importanza, ma è molto difficile pensare che sia stato solamente il nuovo pacchetto aerodinamico a far passare la Ferrari dal minuto di distacco alla doppietta in una pista come Singapore che è molto simile all’Ungheria.

Lo scopo di questo articolo è stato quello di fornire una chiave di lettura sull’andamento altalenante delle Ferrari durante la stagione 2019. Dato che i regolamenti 2020 saranno pressochè identici a quelli della stagione in corso, la speranza degli addetti ai lavori è che qualcuno possa interrompere il dominio della Mercedes e far divertire gli spettatori non sono in ottica gran premio come sta accadendo adesso, ma in ottica mondiale.