La F1 è in netta crisi di popolarità e audience. Il fenomeno è dovuto al dominio che la Mercedes impone alla categoria, frutto non solo di un’avanguardia tecnologica probabilmente senza eguali ma anche di regolamenti sempre favorevoli alla casa di Stoccarda.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
Oltre alle polemiche di questi giorni e queste settimane in merito agli incidenti in pista e come la FIA ha interpretato e reagito agli episodi, la F1 sta “soffrendo” del dominio Mercedes dell’ultimo lustro. Siamo davanti ad un team e a dei numeri senza precedenti nella storia della F1 ma la F1 stessa si trova davanti a un bivio: continuare su questa strada e filosofia regolamentare, col rischio che chi vince oggi potrebbe continuare a vincere (dominare) domani oppure rimboccarsi le maniche per cambiare qualcosa?
La situazione attuale ha portato ad una crisi di audience e un calo di popolarità in tutto il mondo e gli episodi “sportivi” di queste settimane non aiutano di certo. Ma anche chi oggi interpreta al meglio questa F1 attuale e moderna, ha interesse nel dover cambiare qualcosa. Paradossalmente ne va della loro stessa popolarità e credibilità.
Di questo empasse regolamentare ce ne ha parlato ieri Luca Budel, intervenuto a Pit Talk, che sull’argomento è di questa idea:
C’è un problema di regolamenti e c’è un problema di dominio. Anche per il passato ci sono stati dei cambi di regolamento, ricordiamoci tutti di cosa fu fatto per arginare lo strapotere di Schumacher e della Ferrari dei primi anni 2000. Oggi, invece, le regole stanno, si, cambiando, ma per favorire il dominio Mercedes. Ovviamente non sono a conoscenza di un disegno in questo senso, ma di fatto ad ogni cambio regolamentare aumenta il potere in pista della Mercedes e di Hamilton, che ha avuto un solo compagno di squadra negli ultimi anni, ovviamente Nico Rosberg.
Ora, non è nostra intenzione alimentare polemiche o uscire con frasi sibilline ma di cose un pochino dubbie negli ultimi anni ne sono accadute intorno alla Mercedes.
Anche se tiriamo fuori un episodio di ormai sei anni fa, non si può non ricordare il famoso test segreto di 1000 km che in maniera del tutto “abusiva” Mercedes portò a termine sul circuito di Barcellona per arrivare a comprendere meglio le mescole dell’epoca.
E clamoroso fu anche la volontà – a cui nessun altro membro si oppose, c’è da dirlo! – di passare in maniera cosi repentina dalle vecchie architetture dei motori aspirati alle nuove power unit con componenti ibride, recuperi di energie e via discorrendo, tecnologia con la quale Mercedes aveva già grossa familiarità nelle sue factory ed era anni luce avanti alla concorrenza in termini di know-how.
Tuttavia bisogna essere onesti e riconoscere che ci troviamo di fronte al più grande dominio della storia della F1, firmato forse dalla squadra più forte della storia della F1. I numeri e i fatti in pista ci dicono questo.
Sarebbe però opportuno che tutte le parti in gioco in maniera piuttosto tranquilla e razionale si mettessero di fronte a un tavolo e riuscissero a tirare fuori regolamenti tecnici e sportivi nuovi, radica
Più facile a dirsi che a farsi ovviamente. Gli interessi e le parti in causa sono troppi e troppo diversi.
Francesco Svelto