Donnini a Pit Talk: “F1 radicalmente sbagliata!”

Leclerc-Verstappen, Silverstone, 2019

I cambiamenti previsti per il 2021 sono davvero innovazione o procedono sulla falsa riga di quello che è sempre stato? Per Mario Donnini, autorevole penna di Autosprint, non c’è alcun dubbio: “Sono solo riformine alla democristiana che nulla apportano ad una F1 concettualmente sbagliata e da riformare radicalmente”.

di Chiara D’Agostino

La F1 sta entrando sempre più nel vivo della discussione in vista dell’approvazione dei nuovi regolamenti del 2021. La strada che si sta percorrendo punta dritta alla ricerca di soluzioni che possano garantire un maggiore livello di  imprevedibilità e che diano certezze meno granitiche a piloti e team senza comunque perdere di vista la strada della sicurezza.

Si stanno facendo varie ipotesi e tra le tante quella di una possibile reintroduzione dell’effetto suolo è tra le più suggestive ma vanno prendendo forma anche idee più azzardate, come il ritorno dei rifornimenti in gara e l’abolizione delle telemetrie.

Siamo solo nel campo delle supposizioni e si tratta comunque di argomenti che devono essere approfonditamente studiati ed esaminati prima di poter essere sottoposti all’attenzione e all’approvazione dei diretti interessati.

La sensazione è quella di una F1 stagnante, a corto di idee, arrivata al punto di dover attingere dal passato stimoli e concetti da riproiettare e riproporre per un futuro ormai prossimo.

Ma ammesso che di cambiamento si possa davvero parlare, che sembianze avrà dunque questa F1 alla luce dei profili che si stanno delineando per il 2021?

Ne abbiamo parlato nella puntata numero 187 di Pit Talk con il giornalista Mario Donnini, estremamente scettico sul fatto che le riforme che stanno tendendo banco in questi giorni possano davvero apportare quel cambiamento tanto auspicabile per la F1 e per uno sport ormai alla deriva:

Quando per sei anni consecutivi vince sempre lo stesso pilota con la stessa macchina è arrivato il momento di cambiare tutto ma manca qualcuno che abbia il potere e il coraggio di assumersi una responsabilità tale. Paralizzati dai veti incrociati si limitano a fare riformine alla democristiana ma rimane tutto tale e quale a come è stato negli ultimi anni.

E’ e rimane una Formula di motore per cui anche togliendo la componente più costosa come l’Mgu-H rimane comunque lo stesso concetto turbo-ibrido per cui la Mercedes, avanti anni luce, continuerà a fare la differenza per chissà quanti anni ancora“.

Senza nulla togliere al Team di Brackley che meglio di tutti ha saputo interpretare e sviluppare il concetto Power-Unit dominando di fatto e  meritatamente tutta l’era turboibrida, quello su cui punta il dito Donnini è il sistema F1 tutto:

E’ una F1 radicalmente sbagliata. Sbagliata nella forma turboibrida. Sbagliata nei circuiti uniformati, piatti. Sbagliata nel concetto delle gomme che sono solo un’incognita artificiosa, E’ sbagliata nel DRS, nei circuiti kartodromi, ma poi parlano di aver trovato la soluzione per ridurre la turbolenza del 34%. E’ una presa in giro!”

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