Ing. Scalabroni a Pit Talk: “La Mercedes mi ha sorpreso”

Nella puntata numero 169 di Pit Talk è tornato ai nostri microfoni l’ingegnere Enrique Scalabroni, con il quale abbiamo parlato dei test prestagionali. Si è dichiarato molto colpito dal lavoro di Mercedes, parlando anche di una Red Bull che sembrerebbe, secondo la sua opinione, più vicini a Mercedes e Ferrari rispetto agli anni passati grazie al motore Honda.

di Tommaso Magrini

Ascolta “Pit Talk – Ing. Scalabroni e Paolo Ciccarone, che Ferrari vedremo in Australia” su Spreaker.

Mentre a Melbourne tutti si preparano per ospitare il primo gran premio della stagione, le opinioni di esperti ed ingegneri sui test prestagionali continuano a riempire le pagine dei giornali e le trasmissioni radio. Abbiamo avuto il piacere di riavere Enrique Scalabroni come ospite nella nostra trasmissione Pit Talk, che ha analizzato con noi i test di Mercedes e Ferrari.

“Sia la prima che la seconda settimana la Ferrari è andata molto bene. È stato un lavoro progressivo, hanno usato sia la C4 che la C5. Quello che mi sorprende molto è il lavoro della Mercedes. Sono sempre stati con pneumatici più duri, le C2 e qualche volta le C3, mai con le C4 e le C5. Poi in mezz’ora hanno messo le C5 e hanno fatto lo stesso tempo della Ferrari.”

Sicuramente il lavoro svolto dai due contendenti per il mondiale è stato differente. Mercedes ha preferito macinare chilometri con le mescole più dure, forse per ottenere dati sul motore dato che per questa stagione è stato stravolto. Poco dopo la fine della stagione era rimbalzata la voce secondo cui il nuovo motore non era all’altezza delle aspettative, era lecito quindi aspettarsi da Mercedes un lavoro del genere.

In Ferrari probabilmente le necessità erano diverse. La monoposto 2019 è un’evoluzione di quella del 2018 in tutto e per tutto. Non è stato stravolto nulla. Gli uomini di Maranello sono andati a Barcellona con il bisogno di capire se i concetti sviluppati sulla SF90 erano corretti. La loro idea al momento sembra corretta.

L’ingegnere ha parlato anche di Red Bull, ritenendo il cambio di motore una scelta azzeccata. Scalabroni vede “i bibitari” meno distanti dai top team rispetto agli ultimi due anni con Renault, sempre con il dubbio dell’affidabilità dei motori giapponesi, che dovranno mostrare di essere all’altezza del compito che gli è stato affidato: non far rimpiangere Renault e dimostrare che Red Bull con un motore veloce e solido può competere per il mondiale.