Ferrari al top, oggi come ieri. Finalmente si gioca tutti a carte scoperte e si scopre una Rossa capace di segnare il miglior tempo, ma anche una Mercedes che affila le armi. Sebastian Vettel in mattinata si rende autore di una sequenza di tempi interessanti, fino a siglare il miglior crono di giornata. Mercedes insegue da vicino, con Hamilton che accusa un distacco di soli 3 millesimi. Binotto frena gli entusiasmi e invita alla cautela, pomeriggio funestato da un problema elettrico sulla vettura del ferrarista.
Ferrari regina d’inverno. Sbanca il Montmelò facendo segnare nelle giornate conclusive di test i tempi di riferimento, ieri con Leclerc e oggi con Vettel, capace di migliorare il crono del monegasco di un’inezia, segno che, forse, è legittimo aspettarsi ancora di più da questa vettura. Performante, agile, veloce. A suo agio con ogni tipo di mescola. La Ferrari vista nel corso di questi otto giorni sembra veramente una monoposto nata sotto una buona stella e anche i guasti riscontrati sembrano essere dovuti essenzialmente a problemi di gioventù, a errori evitabili o a casualità, come nel caso dell’incidente occorso ieri a Vettel. Nulla di particolarmente preoccupante o di strutturale.
La mattinata prevede un lavoro molto simile a quello svolto da Leclerc nella giornata di ieri. I tempi messi a segno da entrambi i piloti del Cavallino sono equiparabili, segno di stili di guida affini e di ottimo feeling con la vettura. Nei run veloci con mescola C5 i tempi di Vettel e del monegasco sono pressoché identici, con il tedesco che riesce a migliorare il crono di ieri di un centesimo, guadagnandosi la testa della classifica con uno strepitoso 1’16″221. A impressionare forse anche maggiormente però è il tempo ottenuto con mescola C3, che si attesta sull’1’16″7, dato molto interessante, segno di una vettura particolarmente equilibrata. Bottas, che porta la Mercedes finalmente allo scoperto, rimedia un gap di oltre tre decimi a parità di mescola C5.
Red Bull azzoppata a causa dell’incidente di Gasly avvenuto ieri. Il francese fa mea culpa, ma i problemi permangono nella giornata odierna, con Verstappen che gira meno del previsto e che si deve accontentare di una vettura “ibrida” in quanto monta componenti aerodinamiche utilizzate la settimana scorsa. L’impatto infatti ha quasi del tutto distrutto la monoposto e i meccanici hanno fatto il possibile per recuperarla, ricorrendo anche all’utilizzo di soluzioni più vecchie, nell’impossibilità di ottenere nuovi pezzi di ricambio. Non bastassero queste difficoltà, si palesa anche un problema al cambio che costringe la Red Bull ai box per la maggior parte del tempo, rendendo di fatto impossibile per Max effettuare una simulazione di qualifica. Risulta quindi arduo inquadrare le prestazione del team anglo-austriaco, tuttavia fa piacere notare l’affidabilità del motore Honda e il notevole passo avanti compiuto dai motoristi giapponesi che stanno permettendo anche alla Toro Rosso di ottenere buone prestazioni.
Nonostante le esternazioni di Hamilton, che parla di un gap di circa mezzo secondo nei confronti della Ferrari, e le dichiarazioni conservative di Bottas, il quale sostiene che ancora non siano riusciti a far funzionare il pacchetto in maniera ottimale, la Mercedes non va sottovalutata. Ne è convinto Mattia Binotto, che parlando alla stampa esprime una sorta di avvertimento:
Siamo felici di sapere che Hamilton pensa che siamo più veloci. Credo che loro siano molto forti, che la Mercedes andrà molto forte in Australia e penso che sia completamente sbagliato pensare che oggi siamo più forti di loro. Sappiamo che qui si gira con vari livelli di carburante e le squadre si concentrano su diversi programmi, ma non mi aspetto che siano alle nostre spalle. Saranno invece molto vicini alle nostre prestazioni.
Il monito lanciato dal team-principal Ferrari trova diretto riscontro nel corso della sessione pomeridiana, quando Lewis Hamilton fa segnare un crono pressoché identico a quello di Vettel, accusando il risibile ritardo di soli 3 millesimi. Invece il tedesco del Cavallino sarà costretto ad abbandonare anzitempo la pista a causa di un problema elettrico, che di fatto decreta la fine anticipata dei test, in quanto necessiterebbe di troppo tempo per essere risolto.
Insomma, la sfida si rinnova. E si preannuncia più equilibrata che mai. Non resta che affidarci al responso della pista, ora che l’attesa è quasi finita e Melbourne già sorride con tono ammiccante. Appuntamento in Australia, tra quindici giorni, per accendere le luci dei semafori e per infiammare una lotta che di fatto non si è mai spenta.