Russia: per la Ferrari la prima di sei finali

La corsa al titolo mondiale di Vettel e della Ferrari è compromessa ma non persa. A Sochi sarà fondamentale vincere per iniziare una rincorsa di sei vittorie di fila che porterebbero il Mondiale a Vettel indipendentemente dai piazzamenti di Hamilton. E’ dura, guai ad arrendersi.

Monza e Singapore hanno spazzato via le certezze della Ferrari, inutile rimuginare. Ora la strada giusta ora è quella di isolarsi da tutto e correre gara per gara consapevoli di avere un mezzo che è in grado di primeggiare su ogni tracciato.

Sebastian Vettel sta attraversando il momento più difficile della propria carriera. Dovesse perdere ancora corse in modo clamoroso le sue sicurezze e quelle del team nei suoi confronti  potrebbero sgretolarsi. Il clima già ora non è sereno anche perché è innegabile che le responsabilità di questo mondiale in fuga sono principalmente sue.

Tante volte Vettel è stato impropriamente paragonato a Schumacher, ma ora controcorrente il paragone va fatto guardando anche l’altro lato della medaglia.

Ora il ragazzo va difeso e protetto anche se ha sbagliato.  Schumacher prima di scrivere la stagione più vincente della Ferrari in F1 di errori ne commise eccome. Eppure sempre fu difeso.

La squalifica dal mondiale a Jerez, il botto con Coulthard a SPA in fase di doppiaggio , il motore spento al via di Suzuka … insomma Vettel di errore madornale ne ha fatto solo uno in Germania, grave ok ma è ancora in lotta per il titolo e va difeso. La Ferrari sarà in grado di farlo?

E’ qui che un grande pilota fa la differenza, è qui che Sebastian Vettel deve dimostrare d’esser 4 volte campione del mondo, è qui nelle difficoltà che Vettel dovrà isolarsi da tutto e trovare in sé stesso la forza di reagire.

Vincere sei gare su sei è difficile ma non impossibile. A Sochi la Ferrari andrà bene, quest’anno è competitiva su ogni pista, Vettel dovrà graffiare e iniziare a rosicchiare il vantaggio che Hamilton ha su di lui.

Raikkonen sarà fondamentale. Il Ferrarista lascerà sì la Ferrari il prossimo anno ma lo farà per correre per un altro brand di FCA restando di fatto in famiglia. Il suo arrivo in Sauber non è un allontanamento “punitivo” ma il lasciapassare per poter guidare in F1 fino a 40 anni. Quello che voleva. Passati i dissapori monzesi ora Raikkonen dovrà anima e corpo sapersi spendere per proteggere le spalle di Vettel.

Hamilton e la Mercedes potrebbero anche gestire questi 40 punti di vantaggio a sei gare dal termine ma si sa che tutto, tra variabili ed episodi di gara, può ancora succedere.

L’obiettivo della Ferrari è quello di tornare da Sochi con una vittoria che tenga si viva la rincorsa mondiale ma rimetta in sesto il clima e il morale all’interno della squadra. Solo una compagine unita e compatta può pensare di compiere una rimonta del genere. Per questo, anche se mancano ancora sei appuntamenti, quello di Sochi assume i contorni di una “quasi” ultima spiaggia.