F1 | Emanuele Pirro: “Anche le certezze di Hamilton possono crollare!”

Abbiamo incontrato Emanuele Pirro ai festeggiamenti dei primi 50 anni della Scuola Piloti di Henry Morrogh. Con il pilota romano, leggenda vivente del motorsport, abbiamo toccato i delicati temi della motivazione e formazione dei giovani in Italia, fino ad arrivare a Vettel, Monza e il prossimo GP di Singapore.

di Francesco Svelto |

Emanuele in che modo la scuola piloti di Henry Morrogh ha dato impulso alla sua carriera ?

  • Pirro: Io l’ho fatta quando ero veramente un bambino, è stato l’inizio di un sogno. Chiaramente al primo approccio con le monoposto mi sentii subito un pilota. Per me son stati momenti bellissimi. Davanti a me nella carriera c’erano già amici e colleghi come De Angelis, Cheever, De Cesaris. Io in qualche modo ho seguito. E’ stato il primo “annusare” i circuiti automobilistici e le me monoposto. Ho dei ricordi veramente bellissimi di Morrogh, della scuola e della sua organizzazione.

In questo particolare momento storico, Emanuele, soprattutto in Italia abbiamo una carenza di piloti in F1. C’è quindi questa reale, forte, necessità di scuole cosi. di incentivare i giovani al motorsport o di trovare in qualche modo la quadra per questo fenomeno cosi negativo a livello nazionale ?

  • Pirro: C’è necessita di tanto secondo me. Manca un po’ un effetto “volano”. Forse ci manca anche un trascinatore che fa venire la voglia ai giovani e alle famiglie. Sottolineo “le famiglie” perché chiaramente questo è uno sport in cui senza l’aiuto della famiglia non si arriva. Ci vuole una categoria di kart che funzioni bene. Io sono Presidente della commissione da più di due anni. Sto Cercando – per quanto mi è possibile – di rendere un po’ più a accessibile e meno costoso questo mondo perchè è da li che si comincia. E ci vogliono ovviamente anche delle scuole di pilotaggio che ti aiutino, supportate anche da una economia che funzioni bene. Chiaramente senza le sponsorizzazioni non si arriva da nessuna parte. Secondo me la cosa più importante resta comunque la voglia dei ragazzi perché poi, con un adeguato processo di selezione, dei tanti che cominciano qualcuno valido arriverà.

 

  • Da noi non si parla tanto di automobilismo. Si parla tanto di F1 e di Ferrari ma di automobilismo vero se ne parla pochissimo. In altre nazioni – come l’Inghilterra – l’appassionato di motorsport va a vedere le gare di tutti i generi e categorie. Bisognerebbe parlare più di corse in generale e far ricominciare quest’effetto “palla di neve” che da molto piccola poi diventa sempre più grande.

 

Domenica a Singapore. Abbiamo già ascoltato il tuo pensiero ai microfoni Rai relativamente a Vettel e alla questione Monza. Da pilota quale sei, secondo te il tedesco ha tra le sue corde la forza mentale per risollevare se stesso e le sorti di un campionato che sembra non compromesso ma almeno indirizzato sulla strada della Mercedes e di Lewis Hamilton ?

  • Pirro: Hai detto bene: “indirizzato”. Quando qualcuno parla di “compromesso” dimostra di non conoscere lo sport. E’ ancora tutto in gioco. Ad ogni modo, secondo me si: non non oserei dire che Vettel è più fragile mentalmente di Lewis Hamilton. Son due piloti e atleti straordinari. Sappiamo però che ogni persona attraversa dei periodi più o meno felici per cui quando sei sulla cresta dell’onda ti senti indistruttibile e non sbagli quasi mai. Quando le cose funzionano meno bene magari fai degli errori e scivoli. Ogni gara però è una storia nuova. Vettel quando parte in testa è quasi imbattibile, però la “sostanza” c’è sia nell’uno che nell’altro pilota. Direi che in ogni appuntamento partono alla pari, poi la gara si sviluppa nell’una o nell’altro modo.

 

  • A Monza abbiamo visto che ci son state tante circostanze e che hanno contribuito a far si che il risultato non fosse quello che tutti pensavano e che in molti speravano. Però tutto si può ribaltare. Anche le certezze di Hamilton possono possono crollare da un momento all’altro. Io direi a tutti i tifosi: accendiamo la televisione e non spegniamola fino all’ultimo giro di Abu Dhabi, qualsiasi cosa succeda!

Francesco Svelto