Nuove immagini dell’incidente tra Stroll e Vettel in Malesia

La camera car della vettura di Stroll solleva il canadese da ogni responsabilità, nell’incidente con Vettel.

E’ stato rilasciato un nuovo video sull’incidente tra Vettel e Stroll. Finora le uniche immagini che avevamo mostravano l’on-board di Vettel. Dalla camera posta sulla sua vettura, sembra che il canadese scarti verso destra, andando a centrare il tedesco che voleva sorpassarlo. Infatti poi Vettel si è lamentato che il canadese si fosse “scagliato” contro di lui.

Oggi invece abbiamo visto l’on-board di Stroll, che racconta una storia molto diversa. Si vede il canadese che procede tranquillo verso i box, e a un certo punto gira leggermente il volante verso destra. Non propriamente una sterzata decisa, tantomeno intenzionale. Dopo pochi istanti si vede comparire Vettel dalla destra, come se arrivasse dal nulla. Il tedesco passa alla destra di Stroll a una velocità molto più alta, e si vede che chiude la porta al pilota della Williams dall’esterno. Così avviene il contatto tra l’anteriore destra di Stroll e la posteriore sinistra di Vettel, che si strappa dal cambio.

https://www.youtube.com/watch?v=eWMgk8UnqWE

Come sappiamo, gli steward non hanno assegnato responsabilità specifiche. L’incidente è stato archiviato con un concorso di colpa, dato che non sembra esserci una colpa specifica di un pilota piuttosto che un altro. Le immagini del camera car di Stroll, tuttavia, sembrano scagionare completamente Stroll.

Potrebbe essere quindi Sebastian Vettel ad avere più responsabilità nell’incidente. Chi scrive riteneva già prima di vedere l’onboard di Stroll, che Vettel avesse più colpa. Anche dal suo camera car si vede come ha stretto verso il pilota della Williams, di fatto chiudendogli la porta. La cosa più interessante da rilevare, è che abbiamo più volte scene simili. A Singapore ad esempio, quando Vettel ha stretto Verstappen.

Sembra che a volte il tedesco si distragga. Come nel 2016 a Hockenheimquando al penultimo giro rallentò credendo che la gara fosse finita, ripartendo poi quando si rese conto che mancava ancora un giro. Con ogni probabilità si tratta di un difetto che rende più umano un pilota comunque fortissimo, tra i migliori della sua generazione.