Affidabilità Ferrari: “Episodi anomali, come nel 1996” – Turrini a Pit Talk

Il back-to-back di inizio ottobre ha segnato una doppia disfatta per la Ferrari che, a causa di una clamorosa mancanza di affidabilità, si ritrova quasi fuori dai giochi per il titolo mondiale. Lewis Hamiton ha capitalizzato la sfortuna della Ferrari – cosi come anche gli episodi alquanto controversi di Singapore – con due vittorie e un secondo posto che hanno permesso all’anglo-caraibico di arrivare a toccare quota +59 su Sebastian Vettel a quattro gare dal termine. Una enormità difficilmente colmabile da parte della Ferrari, nonostante una vettura che nel complesso e paradossalmente, proprio in questo periodo, ha dimostrato in pista di averne quasi di più della tanto temuta monoposto di Stoccarda.

di Francesco Svelto |

 

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Leo Turrini è intervenuto ieri mattina a Pit Talk e parlando dell’argomento affidabilità Ferrari, ha sottolineato più volte come questa catena di episodi sia più unica che rara. Per ritrovare un simile trenino di episodi sfavorevoli bisogna addirittura tornare al 1996, il primo anno di Michael Schumacher in Ferrari, quando il team di Maranello – sotto la gestione Todt – aveva iniziato una lenta ma progressiva crescita che l’avrebbe poi portata a vincere tutto e ovunque:

Quanto è successo è anomalo, per ritrovare episodi simili bisogna tornare al 1996, la prima stagione di Schumy in rosso. Durante l’estate ci fu una crisi di affidabilità rovinosa: Schumacher ruppe un motore nel giro di ricognizione in Francia, perse un differenziale in Canada (Turrini non cita Silverstone ma anche li ci furono problemi clamorosi, n.d.r.). A Maranello, Todt e Montezemolo capirono che dovevano cambiare qualcosa nel controllo di qualità interno e poi le cose cambiarono. Negli anni d’oro che ricordiamo la Ferrari non si rompeva mai! Quello che è successo in questo periodo è sorprendente e molto doloroso.

Il controllo qualità sui componenti che la Ferrari riceva dai suoi fornitori, è il trend topic di questi giorni. Quella che è venuta a mancare ieri, nel GP del Giappone, è stata l’affidabilità su un componente che costa di fatto pochi euro, una candela. E proprio sul controllo qualità, Turrini pensa che bisogna investire di più:

Gli episodi accaduti tra Malesia e Giappone sono riconducibili al controllo qualità. Come ha detto Marchionne, quanto successo di recente è dovuto a una componentistica non adeguata. Quindi il primo problema è la relazione con i fornitori (ne abbiamo parlato ieri in questo nostro editoriale, n.d.r.) ma il secondo problema riguarda direttamente la Ferrari: puoi anche imbatterti in una fornitura non adeguata ma poi hai tutti gli strumenti per verificare la consistenza del materiale che hai ricevuto ed è qui che c’è stata una falla del sistema. Bisogna investire in una certa area del reparto corse per far si che certi episodi non capitino più! Due gran premi di seguito con problemi del genere sono una cosa devastante per l’immagine della Ferrari!

 

Francesco Svelto