Sebastian Vettel conquista la pole position a SIngapore con un giro stratosferico. Le due Red Bull, favorite fino all’ultimo, devono accontentarsi. Mercedes alza bandiera bianca prima ancora della gara.
Due anni dopo, Vettel dimostra ancora la sua bravura sulle stradine di Singapore. Come nel 2015, un giro di pista in apnea costringe gli avversari ad accodarsi. Anche le due Red Bull, fino ad allora favorite. Dopo aver dominato tutte le sessioni di libere e 2 batterie di qualifica su 3. Ma non hanno fatto i conti con un Vettel che, quando si tratta di mettere insieme il giro a Singapore, non è secondo a nessuno. 1’39″4 e tutti in riga.
Secondo è Verstappen che stavolta precede il compagno Ricciardo, e Kimi Raikkonen. La Red Bull comunque si dimostra rediviva, grazie a una monoposto che ben si adatta a Singapore, e a novità tecniche che si rifanno proprio alla Ferrari. Comprensibile la delusione dei due piloti, per una pole position che sembrava nell’aria. Ma come già detto, Vettel sa ispirarsi in questo toboga infernale.
Toboga dove la Mercedes è affondata. Né Hamilton né Bottas hanno mai trovato il ritmo dal venerdì. La W08 è sembrata nervosa al posteriore, quasi scollegata dal resto della monoposto. Un brutto segno, che infatti vale la terza fila alle Frecce d’Argento. Suona ancora peggio se pensiamo che Vettel è primo, e si candida a guadagnare punti preziosi. Toto Wolff, solitamente positivo, ha addirittura fatto intendere che la Mercedes si è già arresa a un risultato negativo. Insomma, domani limitiamo i danni e pensiamo alle prossime gare. Questo il senso delle sue parole.
La quarta fila è appannaggio delle McLaren, che riemergono dai bassifondi quando il motore conta meno. Questo buon risultato conferma la bontà della MCL32, se si esclude la power-unit Honda. A Woking possono guardare al 2018 con maggiore ottimismo, e lavorare per tornare nelle posizioni che contano.
In vista della gara, nonostante la sconfitta nelle qualifiche, la Red Bull resta in corsa. Sarà ancora fondamentale la partenza, come sarà molto importante gestire le probabili safety car. Sarà una lunga partita a scacchi tra Ferrari e Red Bull. 2 ore di autentica sofferenza, dove sarà vietato il minimo errore.