F1 | Halo dal 2018: forse non è la scelta giusta

Nello Strategy Group di ieri è stato approvato l’Halo a partire dal 2018, per migliorare la sicurezza dei piloti sulla zona della testa. Il buon senso ha prevalso su tutto, anche se l’aspetto delle monoposto non sarà più lo stesso. E’ davvero la scelta giusta per il futuro?

Ora è ufficiale, a partire dal 2018 l’Halo sarà presente in tutte le monoposto di F1. Nello Strategy Group di ieri si è deciso con l’unanimità di tutti i team per introdurre questa protezione, per mettere in sicurezza la testa dei piloti contro ogni tipo di detrito. Dopo diverse prove effettuate nei vari weekend di gara, è stato deciso di adottare definitivamente questa protezione, scartando l’altra opzione dello “Shield”.

Proprio lo Shield è stato pesantemente bocciato da Sebastian Vettel, dopo che il pilota tedesco lo ha provato durante lo scorso venerdì durante le prove libere di Silverstone. Naturalmente la versione definitiva dell’Halo sarà differente da quella vista sino a questo momento. L’obiettivo è quello di migliorarne il design per non rovinare l’estetica delle monoposto.

Ma il problema è proprio questo, tifosi ed appassionati riusciranno ad accettare queste nuove monoposto? Le monoposto di F1 sono sempre state affascinanti per le loro linee aggressive in tutti questi anni, e sinceramente un appendice che andrà a “tagliare la parte anteriore delle vetture non sarà di certo bello da vedere. Però in uno sport pericoloso come la F1, bisogna sempre avere un occhio di riguardo per la sicurezza.

Dopo l’incidente di Felipe Massa in Ungheria nel 2009, e soprattutto dopo quello di Jules Bianchi in Giappone del 2014, la sicurezza della testa del pilota è giustamente ritornata tra i principali problemi da affrontare e da risolvere. E questa decisione forse avrà degli impatti non indifferenti sul mondo della F1, con l’aspetto differente che avranno le monoposto dal 2018.

Poi siamo sicuri che in caso di impatto frontale di una vettura non possa diventare più un pericolo che una protezione per il pilota stesso? La sensazione è che forse la decisione è stata presa troppo in fretta e furia, sotto pressione della FIA, forse senza aver ascoltato al 100 % il parere di quelli che rischiano ogni volta in pista, ovvero i piloti.

Alberto Murador