GP Austria: pillole di una storia appassionante

Il Gran Premio d’Austria  e stato per anni meta estiva degl’appassionati italiani di F1: ecco in rapida sintesi  di alcuni fatti che sono parte della storia della gara e della massima formula.

di Federico Sandoli e Giulio Scaccia

Zeltweg, ecco il nome del GP d’Austria gradito dagli appassionati che hanno qualche anno o che cercano la storia dei circuiti e delle gare.

Una rapida carrellata parte dagli anni in cui la Rossa ricominciò a lottare per il titolo.
Nel 1974 Clay Regazzoni stabilmente secondo, intuisce un lento sgonfiamento di un pneumatico e si ferma ai box per la sostituzione: i meccanici convinti che il rallentamento fosse dovuto al motore in panne, si concentrarono sul propulsore facendo perdere punti e secondi preziosi al ticinese che a conti fatti in Austria perse il titolo.

L’anno seguente, dominato dalla tragica scomparsa di Donohue durante il warm up, il circuito venne investito da un temporale di chiara marca estiva che costrinse il poleman, un Lauda in prossimità del titolo mondiale, a cedere posizioni fino al sesto posto finale. L’aumentare della pioggia costrinse gli organizzatori a sospendere la corsa attribuendo metà punteggio e graziando il vincitore, Brambilla, che appena dopo aver tagliato il traguardo partì in un testacoda che a gara in corso ne avrebbbe compromesso la prestazione.

Nel 1976 la Penske rende omaggio a Donahue portando alla vittoria Watson che per voto decise di tagliare la sua folta barba. Quell’edizione si ricorderà anche per l’assenza della Ferrari, in polemica con la federazione e la diserzione degl’italiani non attirati dalla gloria nazionale rossa.

Nel 1977 in Austria Lauda torna in pole ma la pioggia ne frena le ambizioni facendolo scivolare indietro in classifica. L’austriaco riescirà alla fine ad arpionare un secondo posto e consolidare la sua leadership in campionato, grazie ai ritiri e alla pista che pian piano va asciugandosi. Nel 1978 la solita pioggia saluta due eventi: l’ultima vittoria di Ronnie Peterson e il primo podio di Gilles Villeneuve su Ferrari t3. Lo svedese dà spettacolo guidando in continuo controsterzo nei curvoni piu complicati. Il canadese, con un alettone piegato, si cimenta in un’ escursione sul prato che solo la sua sensibilità non trasformò nell’ennesimo ritiro con conseguente pioggia di critiche e polemiche.

Nel 1979 Gilles Villeneuve, ormai smessi i panni dell’aviatore e indossati quello del condottiero, si cimenta in una partenza da brivido, scattando dal sesto posto in griglia e arrivando alla prima curva in prima posizione. Nonostante le doti di guida, un asfalto poco premiante per la sua T4, favorirono il ritorno di Jones su Williams che, non senza fatica, lo superò per involarsi indisturbato al traguardo.

L’edizione del 1980 viene ricordata più che la vittoria Renault e il dominio in prove delle macchine transalpine, che per il debutto di un inglese tale Mansell su Lotus che avrebbe fatto parlare molto e scrivere altrettanto.

Nedl 1981 un’altra grande partenza di Gilles non servì a ravvivare un gran premio che finì nelle mani di Laffitte mentre l’edizione del 1982 vide De Angelis precedere in volata Rosberg su Williams: fu anche l’ulitmo gp vinto dalla Lotus con Chapman vivo. Quello fu anche un gran premio che vide l’esordio dei rifornimenti, Patrese su Brabham fu il primo a sperimentare questo nuovo tipo di tattica. Finì male, una fragorosa quanto spettacolare uscita di pista ci privò del risultato in pista.