GP Austria: pillole di una storia appassionante

Le edizioni del 1983 e del 1984 furono caratterizzate dai cambi rotti: Arnoux con la Ferrari, con la quarta marcia rotta, non potè porre resistenza a Prost su Renault mentre l’anno successivo Lauda con la McLaren si aggiudicò un gran premio con sole tre marcie. Tale era la superiorità della McLaren che gli avversari non riuscirono ad avvicinarla nonostante la panne meccanica. Nel 1985 due partenze favorirono Prost che riuscì a partire col muletto alla seconda ripartenza riuscendo ad ovviare a un problema al semiasse occorso alla macchina titolare durante il primo start.

Si arriva così al 1987 e alle tre partenze che difatto chiusero l’avventura austriaca del circuito di Zeltweg. Riapparì in calendario nel 1997 in un edizione ricordata dalla bandiera gialla non vista da Schumacher con conseguente punizione e perdita di punti.

Il 1998 va ricordato per la pole position di Fisichella e il feroce duello tra Hakkinen e Schumacher, terminato dal tedesco con una escursione che gli fece rovinare l’ala anteriore. Dopo la sosta ai box una feroce rimontata fino al terzo posto.

Nel 1999 Irvine su Ferrari battè in volata Coulthard aumentando le speranze di potersi assegnare il titolo. Le edizioni del 2001 e 2002 vennero caratterizzate dal povero Barrichello, che venne obbligato a farsi da parte per dare strada al più blasonato e predestinato compagno di squadra.

Michael rimarcò la sua leadership l’anno seguente quando si aggiudicò un gp caratterizzato dalle fiamme uscite dal bocchettone della benzina della Ferrari che non impedirono all’imperturbabile junker di aggiudicarsi la corsa.

Le edizioni recenti sono state caratterizzate dalle passerelle Mercedes che, forti della loro superiorità, non hanno evitato di battagliare in pista fino ad arrivare a scontrarsi lo scorso anno per buona pace del pubblico pagante.

La gara di quest’anno si preannuncia appassionante, su una pista che, nonostante qualche modifica, mantiene un fascino antico.