F1 | Da Parigi le basi per le nuove power unit dal 2021

Dalla riunione di Parigi di ieri sono emersi i primi dettagli su come saranno i nuovi motori che andranno in vigore dal 2021. Le power unit continueranno ad esistere e saranno evolute. L’idea del ritorno ai motori aspirati è da considerarsi, ormai, definitivamente tramontata.

di Francesco Svelto |

Ieri a Parigi si è tenuta una importante riunione tra la Fia, i costruttori e i motoristi per gettare le basi sulle nuove configurazioni dei propulsori a partire dal 2021. Per i motoristi non vi erano soltanto i rappresentanti delle case attualmente impegnate in F1, ma anche Domenicali per l’Audi (e quindi il gruppo Wolkswagen), la Cosworth (che nel 2014 produsse già una bozza di power unit poi accantonata), la Illmor (con Mario Illien) e l’Alfa Romeo.

Da premettere che ciò sui cui si è basato l’appuntamento di ieri era “soltanto” la ricerca di una base comune su cui lavorare e che va poi sviluppata nel prossimo futuro. A tal proposito il presidente della Fia, Jean Todt, si è detto molto soddisfatto del raggiungimento degli intenti. Nella nota ufficiale diramata dalla Federazione poche ore fa, in evidenza ci sono quattro punti fondamentali che dovrebbero essere i capisaldi del nuovo progetto dei motori che saranno in attività dal 2021 al 2030 :

  • volontà di mantenere la F1 come apice della tecnologia motoristica globale e possibilità di sfruttare la ricerca in tal senso anche per le vetture stradali
  • progetto della power unit più semplice ma più potente unitamente a costi di progetto e produzione inferiori
  • miglioramento del sound
  • dare la possibilità ai piloti di spingere al massimo in ogni momento della gara

La naturale conseguenza dei punti esplicitati nella nota è la volontà di mantenere la configurazione ibrida anche oltre la scadenza attualmente fissata al 2020. E non potrebbe essere altrimenti in quanto un ritorno ai motori di 10 anni fa, anche a detta dello stesso Todt, scoraggerebbe molti costruttori dall’intraprendere la strada della F1 in quanto non interessati allo sviluppo di tecnologie ormai quasi obsolete.

Inoltre la gestione dell’ex direttore della GeS Ferrari è sempre stata favorevole alla filosofia green e le power unit sposano alla perfezione questa ideologia. Si pensi che dal 2014, anno in cui sono entrate in vigore le nuove regole per i propulsori, le unità di potenza riescono a sfruttare fino al 30% in meno di carburante per ogni singola gara e producono un dispendio termico di circa il 50% inferiore rispetto ai V8 aspirati che li hanno preceduti.

Il 2017 è la quarta stagione in cui vediamo il concetto di power unit in pista. Molti puristi del motorsport non hanno ancora digerito bene il passaggio dalla vecchia tipologia di motori alla nuova ma la strada, anche per il futuro a lungo termine, è ormai tracciata. La ricerca verso il progetto perfetto porterà molte altre case – chissà se non anche le stesse Audi e Alfa Romeo – a guardare sempre con più interesse alla F1 e alla competizione sportiva e questo, se non altro, non potrà che rappresentare un bene per la categoria.

Francesco Svelto