F1 | Il J’accuse di Vettel dopo le strafottenze di Verstappen

L’olandese della Red Bull Racing continua a catalizzare l’attenzione su di sé dividendo l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori. Il finale del GP del Messico ha consegnato un fiume di polemiche, abilmente cavalcate da Verstappen e dal team angloaustriaco. Il terzo posto, conteso da ben tre piloti, si è deciso dopo 14 ore dal taglio del traguardo. Tra incoerenza nel metro di giudizio dei commissari e mille perplessità.

Di Alessandro Bucci

photo4_s-r-l-_829869Ieri sera, guardando il GP con un amico che non seguiva da parecchio tempo la massima serie, mi sono sentito dire: “Questa F1 è troppo anestetizzata, il problema non è Verstappen, ma tutte queste imposizioni assurde che provengono dal regolamento”. C’è del vero in queste parole, se accantoniamo per un attimo etica e moralismo.
Il figlio di Jos, letteralmente sbocciato nel corso della stagione che ha visto il suo passaggio dalla Scuderia Toro Rosso alla Red Bull, è ormai sulla bocca di tutti e in pista ha dimostrato una noncuranza quasi irreale per un ragazzino di 19 anni. C’è un però. E che però. Max non solo ha battuto nel confronto diretto tutti i campioni in pista (stando ben attento a non danneggiare il compagno Daniel nel duello in Malesia), ma ha anche messo in mostra doti tecniche uniche.

La F1 aveva certamente bisogno di un personaggio capace di far parlare di questo sport (in forte declino in termini di ascolti) e in più di un’occasione si ha avuta la sensazione che la FIA abbia protetto Verstappen quasi come un “figlioccio”. Non possiamo tuttavia ignorare il parere di autorevoli giornalisti e piloti professionisti che prendono le difese del giovanissimo olandese, sostenendo che la Federazione non lo abbia mai protetto. Insomma, torniamo al punto di cui sopra: questo “baby” fenomeno divide come una lama la grossa torta morbida della F1.

In occasione del GP del Messico, tuttavia, abbiamo assistito ad uno spettacolo francamente imbarazzante per quanto concerne l’assegnazione del gradino più basso del podio. Ricapitoliamo: nel finale di gara, un Sebastian Vettel su gomme più performanti ha attaccato Verstappen per la piazza dietro alle due Mercedes, con il numero 33 che ha finito per tagliare il tratto e rientrare in pista dinanzi al tedesco. Il ferrarista, oramai abbonato alle lamentele, si è subito infuriato chiedendo che Max gli cedesse la posizione come, effettivamente, si dovrebbe fare da regolamento. L’olandese, nonostante le richieste via radio, ha completato la gara con noncuranza, esultando sotto la bandiera a scacchi quasi avesse vinto la corsa. Nel giro di rientro, il quattro volte Campione del Mondo ha fatto segno di “no” con il dito al suo successore in Red Bull, ottenendo in risposta un sonoro “vaffa”.