F1 | Storia: Gp Germania 1991: Alesi ci prova

Nel 1991 in Germania, Alesi tentò una vera impresa per vincere sul circuito tedesco.

Il GP di Germania del 1991, che si disputò sul circuito di Hockenheim, presentò uno scenario contraddittorio che fece da prologo alle stagioni a venire.

alesiAyrton Senna, combattivo al massimo con la Mclaren, la Williams ,dotata di sospensioni attive che si stava preparando a dominare la scena per almeno altre quattro stagioni, e la Ferrari che, come spesso è capitato nella sua storia, sprofonda in una crisi irreversibile che la porterà a toccare i livelli più bassi della sua storia.

Orfana di Mansell, emigrato alla Williams per incompatibilità di carattere con Prost, la Ferrari decise di puntare sul giovane emergente che l’anno prima si era messo in luce con dei duelli accaniti con Ayrton Senna : Jean Alesi.

La modestia della macchina non permise al francesino di mettersi spesso in luce, e solo episodicamente riuscì ad arrivare sul podio o in zona punti. iI diversi frangenti la pochezza del mezzo lo relegò nelle retrovie o addirittura lo obbligarono a mesti ritiri. Parimenti Prost che, in aperta rottura con la squadra, non faceva mistero con nessuno che le sue qualità erano sprecate per quella macchina.

Quel Gran Premio nacque, però, sotto una luce diversa. Le Williams furono imprendibili dal primo giorno di prove e solo Senna nelle qualifiche, con una zampata degna del Dio delle corse, riuscì a piazzare la sua Mclaren Honda in prima fila accanto a Nigel Mansell e la sua Williams motorizzata Renault. E le Ferrari ? Rosse di vergogna, si qualificarono in terza fila staccate di quasi due secondi dal leader delle prove.

Un rassegnato Prost non studiava neanche più le strategia migliori per la gara, ma pensava soprattutto a stancare l’ambiente Ferrari per potersi accasare altrove per la stagione ventura. Un aitante Alesi, invece, decise di studiare una strategia che prevedeva nessun cambio di gomme.

Alla partenza Mansell scattò primo, seguito da Berger, per una volta partito meglio del proprio capo squadra Senna, mentre Patrese, Senna, Prost e Alesi cominciarono a disputarsi il terzo posto.

Mentre iniziavano la roulette dei cambi di gomme, Berger rimaneva bloccato ai box per un pit stop sfortunato. Mansell, Senna, Prost e Patrese effettuarono il loro pit e si ributtarono in pista più agguerriti che mai.

In testa al gran premio si trovò Alesi, che senza aver cambiato le gomme, comandava la corsa con autorità. Al box Ferrari, esterrefatti, cominciavano a credere all’impresa.

alesiMansell guadagnava secondi sulla Ferrari, ma il numero esiguo di giri, lasciava sperare nell’impresa. Come spesso accade, le gomme cominciarono a decadere più rapidamente, e la Ferrari non riusciva proprio a stare in pista. Anzi Alesi dava l’impressione di guidare una macchina sul ghiaccio, e mentre cercava di tenere in strada la Ferrari ribelle, Mansell passò Alesi e il francesino si ritrovò a resistere al rimontante Patrese.

Nei rettilinei la Ferrari era al livello della Williams, ma alla frenata del Motodrom Alesi,con le gomme consumate, non riusiva tenere testa all’italiano e si pensava che ormai lo avrebbero superato anche Senna e Prost.

I due contendenti ormai avevano nel mirino la Ferrari di Alesi e Prost decise di affiancare il brasiliano per forzare il passaggio e provare a raggiungere il compagno per conquistarsi il podio. Senna resistette mandando Prost lungo in curva, e provando a ripartire la Ferrari n.27 si ammuttolì con la frizione rotta. Senna, all’inseguimento di Alesi, cominciò a rallentare fino ad arrivare a fermarsi senza benzina.

Al traguardo Alesi riuscì a piazzarsi al terzo posto, con le gomme sulle tele e con la Ferrari inguidabile.

Sul podio il francese felice festeggiò la posizione come una vittoria. Alla fine fu solo un terzo posto ma la vittoria la ottenne sulla sorte che per una volta ha premiato la sua audacia.