F1 | Ferrari, una struttura a matrice e Binotto come Forghieri?

Il nuovo organigramma Ferrari inizia ad essere più chiaro nei nomi e nelle responsabilità

di Giulio Scaccia

L’addio di James Allison, la mancanza cronica di sviluppi efficaci e i risultati deludenti sono un peso che la Ferrari si porta addosso in questo scorcio di estate. Nonostante ufficialmente le squadre siano a riposo, si inizia a capire meglio come sarà il nuovo organigramma Ferrari, con una struttura, come si dice in gergo a matrice, tipica di quelle strutture che privilegiano autonomia e decentramento. Mattia Binotto è il perno ma con responsabilità diverse rispetto a quelle che erano di Allison. Cerchiamo di capire meglio cosa sta succedendo a Maranello, sia per questo scorcio di 2016 che, soprattutto per il 2017.

Maurizio Arrivabene nei giorni scorsi è stato chiaro:

Stiamo riorganizzando il team, senza panico, perché quando è stata presa questa decisione avevamo chiaro in mente cosa fare con l’organizzazione.

Un primo passaggio. Mattia Binotto non ha rilevato James Allison, il  direttore tecnico ma è stato nominato Chief Technical Officer. In un organigramma, sarebbe  sotto  il direttore tecnico, ma il posto di fatto è vacante.

Binotto ha rilanciato il reparto motori, ma non è un progettista, è un ottimo organizzatore. Mattia Binotto nella nuova struttura è chiamato ad affiancare Arrivabene e rispondere direttamente a Marchionne: un qualcosa di simile al ruolo di Ross Brawn o a quello di Mauro Forghieri (che poi in realtà progettava e bene motori, cambi e in parte telai). I paragoni sono ingombranti e per Binotto si prospetta un ruolo importante, forse enorme ed estremamente delicato.

forghieri-alboreto_ferrariRimane però un problema: chi progetterà la macchina? Alcuni tecnici della gestione Allison (ex Lotus) tra cui  Dirk De Beer, il sudafricano, aerodinamico stimato, non ha intenzione di restare alla Gestione Sportiva Ferrari. Oggi sembra che al suo posto ci sarà David Sanchez, lo specialista di ali che è arrivato a Maranello alla fine del 2012 voluto da Pat Fry.David Sanchez sarà a capo dell’aerodinamica. Fino ad oggi il suo lavoro era principalmente quello dello studio dell’ala anteriore e dell’ala posteriore, ma ora le competenze e le responsabilità saranno maggiori.

Il francese avrà a supporto Enrico Cardile, cooptato dall’area GT del Cavallino. In attesa poi che si nomini un responsabile tecnico dell’area telaio (sarà ancora Resta?) e uno dei motori. Mancano dei nomi, questo è certo.

Nell’organizzazione orizzontale che Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene stanno dando alla Ferrari si parla di formare ben 14 gruppi di lavoro con a capo uno specialista di settore. È più probabile che la struttura a matrice sia molto più snella, e sono attesi (se non sono già arrivati) dei volti nuovi che dovranno supportare il team nei punti più deboli.

Certo è che Maranello è poco appetibile ultimamente. Ecco che ritorna l’idea di Marchionne ripresa da Arrivabene di valorizzare nomi e professionalità presenti all’interno della Ges Ferrari.